Enrico Mantovani: differenze tra le versioni

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Figlio di [[Paolo Mantovani]], per un certo periodo imprenditore petrolifero e poi presidente della [[Sampdoria]], ebbe l'incarico a succedergli dopo la sua morte e lo ricoprì dal dicembre del [[1993]] al giugno del [[2000]]. Cercò di promuovere una revisione del sistema calcio, a suo modo di vedere ormai tramutato in mero business. Fu il primo, sulla scia di suo padre, a parlare chiaramente di "doping amministrativo": a suo dire, una politica di investimenti eccessivi, a fronte di un passivo gestionale, andava considerata alla stregua del [[doping]]. Ebbe modo di scontrarsi con [[Luciano Moggi]], direttore generale della [[Juventus]], il quale pretese di prendere parte ad una riunione dei presidenti della [[Lega Calcio]], alla quale non avrebbe potuto partecipare: Enrico Mantovani si oppose decisamente.
 
Sotto la sua presidenza,la squadra ,modellata l'estate precedente dal padre nella sua ultima campagna acquisti, conquistò la quarta [[Coppa Italia]] ,al termine della stagione [[Serie A 1993-1994|1993/1994]].,la quarta [[Coppa Italia]]
 
Nonostante diversi acquisti di campioni affermati, come [[Jürgen Klinsmann]] e [[Giuseppe Signori]], e giovani talenti, tra i quali [[Enrico Chiesa]] e [[Vincenzo Montella]], valorizzati ed in seguito ceduti per far quadrare il bilancio, la sua presidenza fu teatro di un progressivo ridimensionamento dell'Unione Calcio Sampdoria. Al termine della stagione [[Serie A 1996-1997|1996/1997]], che vide la squadra genovese qualificarsi per la prima volta nella sua storia alla [[Coppa Uefa]], [[Roberto Mancini]], dopo 15 stagioni in blucerchiato, si trasferì a costo zero alla [[Società Sportiva Lazio|Lazio]] insieme all'allenatore [[Sven-Göran Eriksson]]. Il 16 Maggio 1999,a seguito del pareggio per 2-2, conseguito contro il [[Bologna Football Club 1909|Bologna]] allo [[Stadio Dall'Ara]], la Sampdoria retrocesse in [[Serie B]] dopo 17 anni consecutivi di permanenza in [[Serie A]].