Chiesa di Santa Maria della Passione: differenze tra le versioni

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L'altare principale ospita l<nowiki>'</nowiki>'''Ultima cena''', capolavoro della maturità di [[Gaudenzio Ferrari]], l'opera più celebre custodita nella Basilica. Il dipinto fu molto apprezzato già dai contemporanei, che ne lodarono la maestà delle figure e il naturalismo delle espressioni, mostrando di di sostenere bene l'impegnativo confronto con il [[Cenacolo Vinciano]] di [[Santa Maria delle Grazie]], di cinquant'ani precedente. Essa è anche l'unica opera di Gaudenzio citata dal [[Vasari]] nelle sue vite, con toni lusinghieri:
{{quoteCitazione|fece [...] a' frati della Passione un cenacolo bellissimo, che per la morte sua rimase imperfetto.|[[Giorgio Vasari]], ''[[Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori]]'',edizione torrentiniana, 1550 e 1568}}
Numerose copie ne vennero eseguite nel tempo; a Milano è custodita in [[Basilica di San Nazaro in Brolo|San Nazaro]] quella del [[Bernardino Lanino|Lanino]]. L'opera, oltre che distinguersi per la ricerca fisiognomica e psicologica delle figure, sulla scia vinciana, è caratterizzata anche dal curioso sfondo con l'improbabile edificio a pianta centrale, che ricorda le opere di Bramantino<ref>Mina Gregori (a cura di), ''Pittura a Milano, Rinascimento e Manierismo'', p. 254, op. cit. in bibliografia.</ref>. La monumentale cornice dorata è l'originale, commissionata insieme al dipinto dal priore Aurelio da Milano nel 1544.
{{Vedi anche|Ultima Cena (Gaudenzio Ferrari)}}