Pierrot Lunaire (Schönberg): differenze tra le versioni

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{{Citazione|La [[melodia]] segnata con note nella Sprechstimme [la parte del recitante] non è destinata (tranne singole eccezioni, del resto indicate) ad essere cantata. L'esecutore [...] si renda cosciente della differenza tra "suono parlato" e "suono cantato": il suono cantato conserva immutata la sua altezza, mentre il suono parlato dà sì l'altezza della nota, ma la abbandona subito salendo e scendendo [...] non desidera affatto un parlare realistico-naturalistico. Al contrario, deve essere ben chiara la differenza tra il parlare comune ed il parlato che operi in una forma musicale. Ma esso non deve ricordare neppure il canto.}}
 
A titolo esemplificativo, si potrebbero considerare le miss. 7-8 del primo lied "Mondestrunken",sull'inflessione "und eine Springflut" , che imita rapido il movimento ascensionale immediatamente precedente del flauto. Qui si vede come Schönberg inserisca pienamente la recitazione, caratteristica del melologo, nel tessuto musicale. L'improvvisa impennata delle miss. 7-8 rende allucinata l'immagine dell'"inondazione" di luce [[luna]]re. Sui versi seguenti invece la [[voce]] declina rapidamente e infine sprofonda e quindi si distacca rispetto ai suoni acuti degli strumenti.
 
Definite con estremo rigore le norme dell'interpretazione, sin dalla prefazione alla [[partitura]], l'[[orchestrazione]] è assai varia e movimentata. Solo 6 dei 21 brani in cui l'opera si articola presentano l'organico completo, mentre negli altri brani gli strumenti sono impiegati a gruppi di 2, 3, 4; addirittura, nel settimo tempo (''La luna malata'') la voce dialoga solo con un [[flauto]].