Calcolatrice meccanica: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m migrazione interlink a wikidata
Riga 3:
 
== Classificazione ==
 
Trattandosi di un oggetto prodotto per un tempo molto lungo (dagli inizi del [[XVII secolo]] a oltre la metà del [[XX secolo]]), in un numero enorme di varianti e per diverse applicazioni, le calcolatrici meccaniche possono essere classificate secondo diversi schemi<ref name=":0" />
 
Una distinzione classica è tra macchine ''non-scriventi'', prive di ogni dispositivo di stampa, ''scriventi'', che stampano dati e risultati su un nastro di carta, e ''contabili'', in grado di utilizzare fogli di ampie dimensioni su cui organizzare la stampa in una o più colonne.
Line 15 ⟶ 17:
#''Addizionatrici (complete)'' (2 operazioni): la sottrazione viene eseguita direttamente, ad es. girando una manovella nel verso opposto a quello usato per addizionare o azionando appositi comandi
#''Moltiplicatrici'' (3 operazioni): il numero impostato viene memorizzato e può essere sommato ripetutamente, aggiungendo eventualmente degli zeri finali.
#''Calcolatrici (complete)'' (4 operazioni) Normalmente la moltiplicazione viene eseguita tramite addizioni ripetute e la divisione tramite sottrazioni ripetute. In rari casi, ad es. le MADAS''Millionaire, la ''moltiplicazione veniva eseguita direttamente.
 
Vennero anche realizzate macchine, come la ''Friden SRW'', in grado di calcolare automaticamente le radici quadrate tramite un [[algoritmo]] appropriato ([[Metodo_di_Newton#Radice_quadrata_e_quella_ennesima|metodo di Newton]]), che era già implementato nei meccanismi della macchina.
 
Furono costruitecostruiti anche computercalcolatori meccanici, di tipo analogico, capaci di eseguirerisolvere [[equazioni differenziali]], di diverso grado, come l'[[Analizzatore differenziale]] di [[H. W. Nieman]] e [[Vannevar Bush]] del [[1927]].
 
===Per meccanismo di immissione===
Line 41 ⟶ 43:
Immagine:Marchant_EB9.jpg|Calcolatrice Marchant
</gallery>
*<u>Tastiera ridotta</u>. Macchine simili alle attuali, con solo 10 tasti che permettono di inserire una cifra alla volta. Benché tastiere di questo tipo siano state introdotte fin dai primissimi anni del Novecento ('''Standard''' e '''Dalton''' dei fratelli Hopkins<ref name=":0">[http://history-computer.com/MechanicalCalculators/20thCentury/Hopkins.html Le macchine di William e Hubert Hopkins]</ref>), la loro diffusione fu abbastanza lenta e, inizialmente, limitata esclusivamente alle addizionatrici.<ref>Il motivo va cercato nel fatto che, per un operatore ben addestrato, l'inserimento dei dati è più rapido con una tastiera completa o con un sistema a cursori. Quindi, la tastiera ridotta venne inizialmente applicata solo alle addizionatrici scriventi che. spesso, erano usate da personale meno addestrato (es. commessi di negozio) per il quale era preferibile un sistema più semplice da utilizzare.</ref>. La prima ''calcolatrice'' a tastiera ridotta (tipo Dalton) fu la '''Facit T''' del 1932. Dopo circa 10 anni, venne imitata dalle italiane ''Everest Z'', che utilizzavano un proprio diverso schema di tasti. Come risulta dagli esempi, i tasti potevano essere disposti in vario modo<ref>[http://www.rechnerlexikon.de/it/artikel/Zehnertastatur Zehnertastatur - Rechnerlexikon<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, su una, due o tre righe. Gli schemi più diffusi erano quello Dalton (su due righe) e quello '''Sundstrand'''. Quest'ultimo venne introdotto nel 1914 ed è quello attualmente in uso nella stragrande maggioranza delle [[Tastiera_(informatica)#Tastiera_numerica|tastiere numeriche]].
<gallery>
Immagine:Dalton keyboard.jpg|Tastiera tipo Dalton