George Stephenson: differenze tra le versioni

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Al crescere della sua fama, Stephenson venne assunto per la progettazione di una linea ferroviaria di circa 13 km: nel risultato finale, la locomotiva veniva utilizzata come forza motrice solo nei tratti pianeggianti o in salita, mentre per i tratti in discesa si sfruttava l'[[inerzia]]. Fu un grande passo per la tecnica ferroviaria, in quanto fu il primo percorso in cui non venisse utilizzata in nessun modo la trazione animale.
 
Nel [[1821]] si cominciò a progettare la ferrovia tra [[Stockton & Darlington Railway|Stockton e Darlington]] <ref>[[Stockton-on-Tees]] - [[Darlington]]</ref>: il progetto originario era quello di utilizzare dei cavalli per trainare i carrelli contenenti il carbone poggiandoli/facendoli correre su binari in metallo, ma dopo un incontro con Stephenson, il direttore della compagnia [[Edward Pease]] decise di modificarlo. I lavori presero il via nel [[1822|'22]], e a [[settembre]] del [[1825|'25]] Stephenson aveva completato la prima locomotiva per la nuova linea ferroviaria; inizialmente battezzata ''Active'', il nome definitivo fu ''[[locomotion No 1|Locomotion]]''. Il giorno dell'inaugurazione (il [[27 settembre]]), la locomotiva percorse, con Stephenson stesso alla guida, 15 km con un carico di 80 tonnellate di carbone e [[farina]] all'eccezionale velocità di 39 km/h. Contrariamente a quanto potrebbe essere il pensiero comune, ma conformemente a quanto ci comunicano le immagini dell'epoca, i primi treni venivano ''spinti'', e non trainati, dalle locomotive, e la ''Locomotion'' spingeva il primo servizio ferroviario che potremmo definire ''commerciale'', di cui, cioè, fossero stati venduti i biglietti, anche se per posti in piedi su carri merci, con l'esclusione di alcuni notabili del tempo, che occupavano una primitiva carrozza passeggeri, l'''Experiment''.
 
Mentre elaborava questo progetto, Stephenson poté notare che anche una leggera salita rallentava notevolmente la velocità dei suoi motori, e similmente, potremmo aggiungere, un dolce declivio ne rendeva quasi inutili i [[freno|freni]]. Ne concluse quindi che le vie ferrate dovessero venir costruite il più possibile in zone pianeggianti, e si accinse a elaborare due nuovi progetti con questa convinzione ben ferma. Ne uscirono la [[ferrovia tra Bolton e Leigh]] e la [[ferrovia tra Liverpool e Manchester]], costruite su argini o in trincee o su viadotti in pietra per rendere più praticabile il percorso. [[topografia|Analisi]] non accurate del territorio per il tracciato originale di questa seconda tratta (causate tra l'altro anche da qualche proprietario terriero non favorevole) fecero sì che Stephenson non venisse favorevolmente accolto al [[parlamento]] durante la votazione: la nuova proposta, con un nuovo tragitto, venne sottoposta a votazione e la superò in una sessione successiva. Ma il nuovo tragitto presentava un considerevole problema: l'attraversamento della [[torba|torbiera]] di [[Chat Moss]], apparentemente senza fondo. Un problema che il nostro ingegnere affrontò e superò con metodi inusuali, praticamente riuscendo a farvi ''galleggiare'' i binari.
 
Mentre la linea tra Liverpool e Manchester si avvicinava al completamento, nel [[1829]], i dirigenti della compagnia ferroviaria dovevano decidere chi sarebbe stato a costruire le locomotive; l'[[appalto]] venne deciso in un modo non precisamente convenzionale, nell'[[ottobre]] dello stesso anno, con una [[rainhill Trials|gara]]. Stephenson partecipò con la ''[[locomotiva Rocket]]'' e la sua vincita impressionò talmente il pubblico da renderla la macchina più famosa nel mondo.
 
L'inaugurazione della linea, il [[15 settembre]] [[1830]], fu un vero evento, con personalità del governo e dell'industria, tra cui il primo ministro dell'epoca, [[Arthur Wellesley, I duca di Wellington|il duca di Wellington]]. Ma i festeggiamenti vennero funestati dal primo [[Lista di incidenti ferroviari (1830-1950)|incidente ferroviario]] della storia, che ebbe come vittima [[William Huskisson|un membro del parlamento]] di [[Liverpool]]: nonostante questo, la ferrovia, la locomotiva e Stephenson stesso divennero via via più famosi, e sull'ingegnere piovvero offerte di lavoro da parte di numerose altre linee.
Ad ogni modo, la sua visione conservatrice delle future possibilità delle locomotive e del trasporto ferroviario in sé aveva come risultato la tendenza dei suoi progetti ad essere favorevole a soluzioni ingegneristiche e a strade estremamente più costose di quanto i suoi successori avrebbero ritenuto/ritenessero necessario: un esempio può essere la [[west Coast Main Line|linea costiera occidentale]], che, secondo Stephenson, avrebbe dovuto essere costruita al livello del mare, con un tragitto più lungo di quanto non prevedesse quella disegnata e pensata da [[Joseph Locke]], che gli venne poi preferita.
 
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Il figlio di George, Robert, seguì le orme, o, per meglio dire, i binari del padre, divenendo anch'egli un importante ingegnere ferroviario, ma era già coinvolto nella creazione e negli studi di molti motori da lui creati, fin dalla ''Locomotion''. Il succitato Joseph Locke, inizialmente apprendista, venne successivamente promosso capo ingegnere di alcuni progetti da George ''stimolati'', come ad esempio la [[Grand Junction Railway]].
 
Sono a lui dedicati, singolarmente o assieme al figlio, musei e scuole in svariati luoghi nel [[Regno Unito]], e il [[28 ottobre]] [[2005]], è stata inaugurata una [[statua]] in [[bronzo]] nella stazione di Chesterfield, a segnare il completamento dei lavori di ristrutturazione della stazione stessa, che è, per inciso, dominata dalla [[Tapton House]], dov'egli trascorse gli ultimi 10 anni della sua vita.
 
== Note ==