Al-Amir bi-ahkam Allah: differenze tra le versioni

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Abū ʿAlī Manṣūr ibn Aḥmad, il cui ''[[laqab]]'' era al-Āmir bi-aḥkām Allāh (Colui che comanda per disposizioni di Dio), fu il 10° [[Imam]]/[[Califfo]] [[fatimide]] dal 1101 al 1130, riconosciuto come il 20° ''[[Imam]]'' dal movimento scismatico [[sciita]] [[ismailita]] [[Musta'liani|mustaʿliano]].
 
Come suo padre [[al-Musta'li|al-Mustaʿlī]] (1094–1101), al-Āmir era sotto la reggenza del potente ''[[wasita|wāṣita]]'' militare [[al-Afdal Shahanshah|al-Afḍal b. Badr al-Jamālī]] (1094–11211094–1121) ed ebbe poche possibilità d'incidere sull'andamento della politica dell'impero di cui era il massimo esponente. Tuttavia, dopo il rovesciamento di al-Afḍal nel 1121 assunse progressivamente il controllo della complessa macchina amministrativa e militare dell'Imamato.
 
Il suo regno fu nondimeno caratterizzato dalla perdita di [[Tiro (città)|Tiro]] ad opera dei [[Crociati]], mentre non si riusciva a comporre lo scisma che aveva contrapposto i [[Nizariti]] ai [[Musta'liani|Mustaʿliani]]. Il conflitto anzi portò all'assassinio di al-Āmir nel 1130.