Bistro: differenze tra le versioni
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m L'etimologia. L'origine del termine è dal greco "bystra". |
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Oggi è sostituito in genere dal nero di [[seppia]] o dal '''bistro inorganico''', [[idrato]] di [[manganese]], che non viene danneggiato dalla luce come il bistro organico. È usato principalmente nel restauro e nella creazione di stampe e volumi artigianali, oppure nell'arte per realizzare ombreggiature leggere in disegni a [[Inchiostro cinese|china]] o penna.
Il nome deriva dal
La prima descrizione nota si trova nella raccolta di [[Jean Lebègue]] "Tabula de vocabulis sinonimis et equivocis colorum", del [[1431]] (manuscrit latin 6741, conservato alla Bibliothèque Nationale de France, Parigi), dove il bistro viene chiamato ''caligo'' o ''fuligo''. Si sa tuttavia che tinte simili al bistro erano usate sin dall'antico [[Egitto]] per il trucco cerimoniale ed erano basate su ceneri e polveri di [[antimonio]], invece che sul comune legname.
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