Architettura postmoderna: differenze tra le versioni

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Nel [[1978]] venne realizzata una delle opere più significative del post moderno: "[[Piazza d'Italia]]" di [[Charles Willard Moore|Charles Moore]] ([[1925]]-[[1993]]), incaricato dalla comunità italo-americana di [[New Orleans]] di progettare uno spazio comunitario, che ricordasse le origini del [[gruppo sociale]]. Nell'opera v'è sia la citazione, il frammento storico, attraverso rielaborazione della ”[[fontana]]”, struttura architettonica tipica dell'[[architettura italiana]], dove alcuni hanno voluto anche rivedere una rienterpretazione della [[Fontana di Trevi]]. Appare poi il richiamo al [[particolare architettonico]] e ad un elemento storico, come il [[colonna]]to. La fontana infatti si svolge in altezza con una serie di cinque colonnati curvilinei ed autonomi, che costruiscono [[Portico|portici]] e [[Nicchia|nicchie]] seguendo la circolarità della piazza: ognuno di essi, posto ad altezza diversa rispetto agli altri, ridisegna un particolare e diverso [[ordine architettonico]] ([[Ordine dorico|Dorico]], [[Ordine tuscanico|Tuscanico]], [[Ordine ionico|Ionico]], [[Ordine corinzio|Corinzio]] e [[Ordine composito|Composito]]) quasi un cammino dentro la [[storia dell'architettura|storia]]. C'è infine il riferimento simbolico al tema: l'[[Italia]], il cui stivale geografico forma una gradinata all'interno della fontana e diviene parte integrante e centrale della [[piazza]].
 
Alcuni non riconoscoriconoscono pienamente Moore come architetto post moderno; certo è comunque che quest'opera, pur riportando elementi tipici moderni come l'articolazione [[Spazio architettonico|spaziale]] della [[piazza]] (due semi[[Cerchio|cerchi]] sfalsati), rappresenta un superamento dei rigidi schemi dell'[[International Style (architettura)|International Style]].
 
Un'altra opera importante del movimento Post è il Portland Public Service Building di [[Michael Graves]] a [[Portland]] ([[1982]]), dove però le citazioni ed i riferimenti del passato sono stilizzati e setacciati, riletti in chiave moderna, con riagganci al classicismo nel collocato alla base ed una rielaborazione del [[grattacielo]] in chiave postmoderna. V'è in questo edificio la critica più chiara al tipico grattacielo del Movimento Moderno, tutto [[acciaio]] e [[vetro]] con condizioni invivibili all'interno. Graves propone il ritorno alla costruzione dell'[[edificio]] in [[cemento]], frammista ad elementi storici e classici, che esprimano quel bisogno di continuità storica che è per lui insito nell'architettura.