Masainas: differenze tra le versioni

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'''Masainas''' ('''''Masainas''''' in [[Lingua sarda|sardo]]<ref>{{cita libro| AA. | VV. | Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani | 1996 | GARZANTI | Milano|pagine = p. 382}}</ref>) è un [[Comuni d'Italia|comune italiano]] di 1.353 abitanti della [[provincia di Carbonia-Iglesias]], chein si[[Sardegna]].

Si trova nella parte della sub-regione del [[Sulcis-Iglesiente]] denominata [[Sulcis]]. Masainas ha origini antiche risalenti al [[Neolitico]], nella zona di [[''Is Solinas]]''', infatti, sono stati rilevati insediamenti umani. Il centro abitato, inizialmente un ''medau'', casale, poi divenuto ''boddeu'', insieme di casali, si sviluppò attorno ad una chiesetta dedicata a [[San Giovanni Battista]], verso la fine del Settecento, in un territorio comunale prevalentemente pianeggiante, solcato da diversi ruscelli e rivi che terminano nello [[Stagno di Porto Botte]].
 
==Geografia fisica==
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Dalle suddette alture il territorio degrada dolcemente verso il capoluogo di Masainas e poi fino al mare di [[Porto Botte]] (golfo di Palmas), il cui litorale, ancora incontaminato, è caratterizzato da una striscia di fine sabbia bianca accompagnata da fitti e profumati ginepri fino alle colline di ''Monte Sarri'' e ''Monte Sa Perda'', prospicienti le limpide e pescose acque che guardano verso l'[[isola di Sant'Antioco]]. Il litorale è composto di 1.2 [[Chilometro|Km]] di dune sabbiose e circa 1 [[Chilometro|km]] di costa collinare e rocciosa.
 
Importante è l'attività degli [[miniera|scavi minerari]].
 
===Cale, coste e spiagge del Comune===
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L'altra, invece, farebbe derivare il nome dal sostantivo sumerico “''Mas''” che significa [[Caprinae|capra]] e indicherebbe una zona ricca di [[bestiame]]. L'abitato si sviluppò in maniera considerevole attorno ad una chiesetta dedicata a [[San Giovanni Battista]].
 
La [[Chiesa (architettura)|chiesa]] è l'unico monumento di particolare rilievo e il primo nucleo è oggi trasformato in “''cappella interna''”. Sembra chiaro l'influsso ''[[gotico(arte)Gotico internazionale in Europa#Castiglia e Aragona|gotico-aragonese]]-aragonese'' e in questo caso risalirebbe al [[1500]] o [[1600]]. Qualche studioso, però, parla addirittura dell'anno [[1000]] o poco più tardi. In questo caso ci sarebbe l'influsso del tardo [[Stile romanico|romanico]].
 
Se questa chiesa si può far risalire circa all'anno 1000 e l'abitato di Masainas successivo ad essa, si sa per certo che nel [[1820]] essa era un centro piuttosto attivo e ricco per la sua florida [[agricoltura]] e [[pastorizia]]. Infatti, grazie al vasto territorio pianeggiante e fertile, si contava una grossa presenza di agricoltori e pastori locali, anche provenienti dal [[Barbagia di Nuoro|Nuorese]] e dall'[[Iglesiente]].
 
Di sicuro si sa che nel [[1839]] Masainas era il più grosso centro abitato della zona contando 447 famiglie e 1806 abitanti e che seguì le sorti del marchesato di Palmas affidato a [[Gioacchino Bon Crespi]] di [[Valdura]], ultimo a fregiarsi di titolo nobiliare su queste terre. Masainas, come pure [[Villarios]] e [[Giba]] fu terra di predicazione da parte di monaci [[San Benedetto da Norcia|Benedettini]] (nel [[1200]] circa) che costruirono dei monasteri (guventus) a cui ancor oggi si riferisce la denominazione di territorio comunale (Su guventu). Comunque, il territorio di Masainas, fu sicuramente interessato da insediamenti nuragici e da infiltrazioni romano-puniche. {{cn|Come zona del [[Sulcis]], Masainas, venne a contatto con civiltà superiori come quella [[Egizi]]ana e [[Cartagine]]se. Si ha infatti notizia che i soldati [[Sardegna|sardi]] venivano chiamati “Shardana” dagli Egiziani.}} Fu interessata anche da penetrazioni romane tra il [[III secolo a.C.|III]] e [[II secolo]] [[a.cC.]] in seguito alla conquista di [[Sulki|Solki]], l'odierna ([[Sant'Antioco (Italia)|Sant'Antioco]]).
 
Sono stati infatti ritrovati tra Masainas e Giba dei resti che fanno pensare ad una fabbrica di [[Utensile|utensili]] di [[terracotta]] risalenti al periodo della penetrazione romana nell'entroterra sarda. Da scavi fortuiti sono stati ritrovati dei [[sarcofago|sarcofaghi]] di [[pietra]] risalenti all'età romanica e la particolarità è che queste sepolture sono state fatte nel terreno [[sabbia|sabbioso]] e per questo uniche in Sardegna. Sempre in località “''Is Manigas''” sono state trovate delle monete che, come dicono gli anziani, erano “''coronasa de alloru''” e presumibilmente indicanti la presenza di un sito romanico. In località “''Serra lepuris''” sono state trovate due tombe scavate nella roccia, fatte a sepolcro e chiuse da una grossa pietra.
 
Gran parte dei reperti ritrovati nel territorio comunale si trova ora al museo archeologico di [[Cagliari]] e per il momento non sono stati né quantificati né valorizzati. Tutto ciò sta però a testimoniare che la zona nasconde interessanti tesori di un'antichità dimenticata.