Marketing virale: differenze tra le versioni
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Il '''marketing virale''' è un tipo di [[marketing]] non convenzionale che sfrutta la capacità comunicativa di pochi soggetti interessati per trasmettere
È un'evoluzione del [[Passaparola (marketing)|passaparola]], ma se ne distingue per il fatto di avere un'intenzione volontaria da parte dei promotori della campagna.
== Etimologia ==
Il termine nasce nella metà degli anni Novanta con Draper Fisher Jurvetson, utilizzando una analogia biologica con la diffusione esponenziale di un virus e
== Caratteristiche ==
Il principio del ''viral marketing'' si basa sull'originalità di un'idea: qualcosa che, a causa della sua natura o del suo contenuto, riesce a espandersi molto velocemente in una data popolazione. Come un [[Virus (informatica)|virus]], l'idea, che può rivelarsi interessante per un utente, viene passata da questo ad altri contatti, da questi ad altri e così via. In questo modo si espande rapidamente, tramite il principio del "passaparola", la conoscenza dell'idea.
In genere, il termine è riferito agli utenti della [[world wide web|rete]] che, più o meno volontariamente, suggeriscono o raccomandano l'utilizzo di un determinato servizio (per esempio, per la scelta di un indirizzo e-mail). Ultimamente, questa tecnica promozionale si sta diffondendo anche per prodotti non strettamente connessi a [[Internet]]: veicolo del messaggio resta comunque la comunità in rete, che può comunicare in maniera chiara, veloce e gratuita.
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Un esempio di marketing virale in rete sono le e-mail contenenti storie divertenti, giochi online, siti web curiosi, che nel giro di pochi giorni possono attrarre milioni di visitatori. Spesso si tratta di fenomeni temporanei, i cosiddetti [[Fenomeno di Internet|internet meme]] (''Internet phenomenon''), che hanno un picco di visite in un periodo determinato, per poi veder calare la propria attrattiva. Tra i "fenomeni" recenti della rete, si può citare il sito [[The Million Dollar Homepage]] di Alex Tew, uno studente inglese che, per pagarsi gli studi universitari, ha avuto l'idea di vendere un milione di pixel a un dollaro ciascuno, o il caso del film ''[[Cloverfield]]''.
Negli ultimi anni la principale piattaforma di viralizzazione è diventata [[YouTube]]. Tante sono le aziende che hanno raggiunto il successo grazie ad esso, come per esempio [http://www.dollarshaveclub.com/ Million Dollar Shave Club] ([http://www.youtube.com/watch?v=ZUG9qYTJMsI link al video]).Multinazionali come [[P&G]] per esempio hanno investito molto su questo mezzo.
Creare un contenuto che diventi virale non è certo semplice o scontato: in tempi recenti l'elemento preferito da parte degli studi di Marketing è il nascondere la natura artificiale del contenuto (omettendo marchi e loghi per esempio).
In generale un contenuto diventa virale se ritenuto originale, divertente, emozionante.
== Voci correlate ==
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