Hergé: differenze tra le versioni

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== Lo studio Hergé ==
Dotato di grande creatività, periodicamente martoriato dalla depressione, sommerso dal lavoro, Hergé, che già nel periodo bellico era ricorso al contributo di amici (pur senza accreditarli apertamente) per continuare la serie Tintin (e il resto) a ritmo serrato, nel dopoguerra raccoglie attorno a sé un gruppo di eccezionali autori (ciascuno dei quali sarà poi famoso per proprie serie) e fonda gli Studios Hergé.

[[Edgar Pierre Jacobs]] (il creatore di [[Blake e Mortimer]]), [[Bob de Moor]] ([[Barelli (fumetto)|Barelli]]), [[Jacques Martin (disegnatore)|Jacques Martin]] (Alix, [[Lefranc]]), [[Roger Leloup]] ([[Yoko Tsuno]]), sono alcuni dei grandi del fumetto francofono che hanno lavorato con lui, portando il personaggio Tintin al successo internazionale. Le esigenze di produzione lo allontanano dallo stile un po' naif delle prime avventure, costringendolo a rimontarle e ridisegnarle per le successive edizioni in albo, adeguandole al nuovo stile grafico (ormai consolidato nella cosiddetta [[linea chiara]]), anche per l'influenza dei suoi collaboratori e della necessità di una lavorazione d’equipe, nella quale però sceneggiature e disegni principali sono sempre restati strettamente legati a lui., Tantotanto da convincerlo che, alla sua morte, nessuno avrebbe dovuto continuare la serie, perché, diceva, “Tintin sono io”. Così, nonostante il successo inossidabile e l'alta capacità professionale e artistica dei suoi collaboratori, alla morte di Hergé Tintin non ha più avuto un seguito, pur continuando a vendere ininterrottamente le ristampe delle sue avventure che, sono ormai, sono un classico.
 
== L'uomo ==