Giornalista pubblicista: differenze tra le versioni

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{{Giornalismo}}
In Italia il '''giornalista pubblicista''' è un [[giornalista]] iscritto all'apposito elenco dell'albo dell'[[Ordine Nazionale dei Giornalisti]] con sede centrale a Roma e con sedi regionali nei capoluoghi di regione. La [[legge]] italiana distingue chiaramente l'attività del [[giornalista pubblicista]] da quella del [[giornalista professionista]]. Cioè "il [[pubblicista]] svolge l'attività giornalistica pur esercitando altre professioni o impieghi". Invece "il [[professionista]] esercita in modo esclusivo e continuativo la professione di giornalista".
 
== Disciplina ==
La figura del giornalista pubblicista, è contenuta nella [[s:Legge n. 69 del 1963|legge n. 69 del 3 febbraio 1963]] (detta «legge Gonella»), istitutiva dell'[[Ordine dei giornalisti]]; la legge stabilisce che l'albo dei giornalisti è formato da due elenchi: uno dei professionisti e uno dei pubblicisti. Secondo l'[[ordinamento giuridico]] italiano, il giornalista pubblicista appartiene a una [[categoria professionale]] «atipica».
 
Nel [[1968]] la [[Corte Costituzionale]] ha esteso ai pubblicisti la possibilità di dirigere testate quotidiane. Il pubblicista [[Ugo Stille]] è stato, nel [[1987]], il primo direttore di un quotidiano nazionale (''[[Corriere della Sera]]'').<ref>{{Cita news|lingua=it|autore=|url=|titolo=Mezzo secolo di Ordine|pubblicazione=Giornalisti Emilia-Romagna|data=marzo 2013|città=Bologna|pagina=inserto|accesso=|cid=}}</ref>
 
La [[Corte_Suprema_di_CassazioneCorte Suprema di Cassazione|Corte di Cassazione]], con la sentenza n. 256 del 2 aprile [[1971]], ha definito con precisione la differenza tra "giornalista professionista" e "giornalista pubblicista": il primo è un operatore ''a tempo pieno'' del mondo dell'informazione mentre il giornalista pubblicista, pur svolgendo attività continuativa e retribuita, è un operatore non professionale ''a tempo parziale'' (cioè svolge un'altra professione come attività principale). Di conseguenza, i pubblicisti non possono ricoprire le qualifiche previste dal contratto di lavoro giornalistico ([[redattore]] ordinario, [[capo servizio]], [[inviato]], [[capo redattore]] e vice direttore).
 
La medesima sentenza della Corte di Cassazione prevedeva che un giornalista pubblicista non potesse svolgere neanche la funzione di [[direttore responsabile]], ma la [[Corte costituzionale]] ha cancellato questo divieto. La Suprema corte, infatti, nello stesso anno 1971 ha sancito l'incostituzionalità della legge 69/1963, rispetto all'articolo 21 della [[Costituzione]], nella parte in cui prevede che solo i giornalisti professionisti possano assumere l'incarico di [[direttore responsabile]] di una testata giornalistica.
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Nel [[2012]] è entrata in vigore la legge 233, che fissa l'«equo compenso» per i giornalisti collaboratori (ovvero tutti i “titolari di un rapporto di lavoro non subordinato”).
 
== Note ==
<references/>
 
== Voci correlate ==
* [[Giornalismo]]
* [[Giornalista professionista]]
* [[Ordine dei giornalisti]]
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.odg.it/ Sito dell'ordine dei giornalisti]
* [http://www.odg.it/barra/leggi/leggeordine.htm Legge 3 febbraio 1963, n. 69 - Ordinamento della professione di giornalista]
* [http://www.altalex.com/index.php?idstr=87&idnot=7274 Diventare giornalisti pubblicisti, articolo di Franco Abruzzo]
 
{{Portale|lavoro}}