Teoria dei segnali: differenze tra le versioni

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La teoria si suddivide in due grandi branche a seconda del tipo di segnale in esame: i "segnali determinati" o deterministici, di cui è possibile predire il valore in un qualunque istante a piacere, e i "segnali stocastici" o aleatori, il cui valore non è prevedibile, ma su cui è possibile ottenere soltanto delle proprietà statistiche e che rientrano nella più vasta tematica dei [[processo stocastico|processi aleatori o stocastici]].
 
Nella trasmissione di informazione a distanza ([[telecomunicazioni|telecomunicazione]]) i segnali determinati vengono utillizzatiutilizzati per la [[modulazione]] tramite [[portante]], mentre i segnali contenenti l'informazione sono invece segnali aleatori, quindi processi stocastici, dal momento che l'informazione viaggia sotto forma di "innovazione" ovvero varia in maniera aleatoria nel tempo.
 
I segnali periodici possono essere trattati mediante l'astrazione in uno spazio vettoriale lineare quale lo [[spazio di Hilbert]] e quindi con l'utilizzo della [[serie di Fourier]]. Per quanto riguarda i segnali non periodici, questi necessitano della [[trasformata di Fourier]].