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Una delle vetture più note dei primi [[Anni 1930|anni trenta]] fu la [[Chrysler Airflow]], presentata nell'expo ''A Century of Progress 1833-1933'' di [[Chicago]], il 27 marzo [[1933]].<ref>James Flink, ''The Automobile Age'', MIT Press, Cambridge (Massachusetts)</ref> Una vettura di classe media, dal [[progettazione di automobili|design]] d'avanguardia che, forse proprio per questo, non incontrò grande successo, ma che rappresenta uno dei modelli più significativi nella storia dell'automobile, per avere introdotto la progettazione [[aerodinamica]] nella costruzione delle auto di serie. Nonostante l'insuccesso dell'Airflow, essa fu in ogni caso la capostipite stilistica di altre serie di modelli di maggior successo commerciale, come la [[Chrysler Imperial|Imperial]], un modello nato già negli [[Anni 1920|anni venti]], la cui terza serie, prodotta fra il 1934 e il [[1936]], fu un ulteriore esempio dell'utilizzo della galleria del vento. L'insuccesso della Airflow costrinse in ogni caso la Chrysler a puntare sulla produzione di vetture dalla linea più convenzionale (specie per quanto riguardava i sottomarchi [[Plymouth (azienda)|Plymouth]] e [[DeSoto (azienda)|DeSoto]]).
 
[[File:Chrysler 300C.jpg|thumb|left|La [[Chrysler 300]] degli [[Anni 1950|anni cinquanta]]]]
Anche dopo il [[Seconda guerra mondiale|secondo conflitto mondiale]] la produzione rimase in linea con la concorrenza, senza mostrare nulla di veramente innovativo. Furono comunque di questo periodo alcune delle più famose realizzazioni, tra cui la [[Chrysler 300]] degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|anni sessanta]], capostipite di una lunga serie di ammiraglie di lusso, che è stata ripresa di recente con la reintroduzione di tale sigla, dapprima nella [[Chrysler 300 M]] e poi nella [[Chrysler 300 C|300 C]] del [[2005]]. Un'altra vettura di quegli anni che ancor oggi è ricordata come una delle più significative della produzione Chrysler era la Windsor. In questo periodo, tra l'altro, la Chrysler sviluppò e realizzò dei nuovi motori a [[testata emisferica]], denominati appunto HEMI, che avrebbero equipaggiato non solo alcune vetture della produzione degli anni cinquanta, ma anche alcune vetture sportive degli anni sessanta che sarebbero entrate ben presto nel cuore degli appassionati, come la Plymouth Hemi Cuda e la [[Dodge Charger]].
 
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Nel [[2007]], [[Cerberus Capital Management]] assieme ad altri 100 investitori acquisì l'80% di Chrysler per 5,520 miliardi di euro, con l'intento di risanare l'azienda e farne gruppo di punta del mercato nord-americano. Nel [[2008]], il piano fallì a causa della grave [[Crisi economica del 2008-2013|crisi finanziaria e industriale]] e del conseguente rallentamento senza precedenti dell'industria automobilistica negli Stati Uniti, nonché della successiva mancanza di capitali.
 
Nel 2009 Chrysler Group entra a far parte di [[Fiat Group]] (successivamente nel [[2011]] la partecipazione azionaria viene conferita alla nuova società [[Fiat S.p.A.]]). In conseguenza di ciò, nel [[2010]] il marchio Chrysler viene coordinato con il marchio [[Torino|torinese]] [[Lancia (azienda)|Lancia]] e dal 2011, insieme a quello Dodge, sparisce dal mercato europeo ad esclusione di [[Regno Unito]] ed [[Irlanda]];<ref>{{cita news|url=http://www.omniauto.it/magazine/13623/lancia-nuova-seconda-vita-olivier-francois|titolo=Lancia inizia una seconda vita dopo 104 anni|pubblicazione=omniauto.it|autore=Eleonora Lilli|data=29 settembre 2010|accesso=26 ottobre 2011}}</ref> in questi due paesi da settembre dello stesso anno, oltre agli altri modelli Chrysler, distribuisce due modelli Lancia rimarchiati Chrysler, la [[Lancia Delta (2008)|Delta]] e la [[Lancia Ypsilon (2011)|Ypsilon]]. All'inizio del 2014 la Fiat completa l'acquisizione di Crysler per il 100% del pacchetto azionario.
 
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