Spyker: differenze tra le versioni

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== Storia ==
L'attività dei fratelli Jacobus e Hendrik-Jan Spijker iniziò nel 1880, originariamente come costruttori di carrozze. Nel 1898 furono gli autori della ''Gouden Koets'' (Carrozza d’oro), voluta come tributo della cittadinanza di [[Amsterdam]] per l’incoronazione della [[Guglielmina dei Paesi Bassi|Regina Guglielmina]] e poi regolarmente utilizzata fino ai nostri giorni dai reali olandesi per le grandi occasioni.<ref>[http://www.koninklijkhuis.nl/Paleizen/Virtuele_rondleiding/Koninklijk_Staldepartement/Interieur_koetsen/Interieur_Gouden_Koets.html Pagina ufficiale governativa della Casa Reale Olandese]</ref> Questo diede grande notorietà agli Spijker, che nel frattempo stavano spostando il loro interesse verso la nascente industria automobilistica, complici anche concomitanti eventi sortivi come la corsa Parigi-Amsterdam-Parigi, importando i motori [[Daimler-Benz]] e assemblando vetture di elevato livello qualitativo sulla scorta della loro abilità di carrozzieri. Sempre nel 1898 la ''Rijtuigenfabriek Gebr. Spijker'' (Fabbrica di carrozze Spijker) si trasferì dalla sede di [[Hilversum]] al nuovo stabilimento a Trompenburg, una zona di Amsterdam, con la denominazione ''Industriële Maatschappij Trompenburg'' (''Società Industriale Trompenburg''). Nel 1903 rinominarono la fabbrica Spyker, per rendere più fruibile la pronuncia fuori dai confini olandesi, in particolare per il mercato britannico.
 
I primi modelli di auto, conosciuti anche come ''Spijker-Benz'', presentati nel 1900 alla mostra del RAI (''Rijwiel en Automobiel Industrie - Industria del ciclo e dell’automobile'') di Amsterdam, furono la 3 HP “Comfortable” e la 5 HP “Duc”, con motori Benz bicilindrici.
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Sul telaio della 36/50 venne prodotta la 60/80 HP con motore portato a 8821&nbsp;cm³ e che si poteva ordinare con vari tipi di carrozzeria e ne venne prodotta anche una versione dedicata alle competizioni denominata ''Racer''.
 
Dal 1904 l’attività dei fratelli Spijker divenne frenetica, producendo numerosi nuovi modelli, tra i quali la 14/18 HP, disponibile con le carrozzerie [[Tonneau (automobili)|tonneau]], [[Torpedo (automobile)|torpedo]] ''"Roi des Belges"'' e [[Phaeton|double phaeton]]. Proprio una vettura derivata da questo modello fu quella che partecipò al [[Raid Pechino-Parigi]] del 1907, arrivando seconda dopo la [[Itala 35/45 HP]].
 
Un altro modello degno di nota è la 10/15 HP, sempre del 1907, dotata di un nuovo motore monoblocco a quattro cilindri con un sistema di lubrificazione semiforzata che consentiva una notevole riduzione dei fumi di scarico. Per questa caratteristica, oltre al tradizionale livello qualitativo di comfort e silenziosità e la possibilità di portare quattro passeggeri, ottenne anche buoni risultati di vendita in Inghilterra come taxi.
 
Nel corso del 1907 dalla classe media della 10/15 HP passarono alla produzione di auto di livello superiore, a partire dalla 20/30 HP con motore biblocco da 4562&nbsp;cm³ fino alla 40/80 HP da 10603&nbsp;cm³, auto di gran lusso che nel Regno Unito vennero soprannominate le "[[Rolls-Royce Limited|Rolls-Royce]] del continente".<ref>[http://www.spykerformula1.com/history-spyker-f1.htm History of Spyker]</ref><ref>[http://www.auto-classica.it/spyker-storia_1743455.html La storia della Spyker]</ref> Ma era un periodo di recessione economica non congeniale alla vendita di questo tipo di vetture, oltre al fatto che gli Spijker probabilmente investivano più di quanto guadagnassero. Il collasso definitivo arrivò nel febbraio del 1907 quando Hendrik-Jan Spijker, al ritorno da un viaggio in Gran Bretagna, perì nell’affondamento del ''SS Berlin'' e la Spyker dichiarò la bancarotta nel 1908. L’azienda venne rilevata da un gruppo di investitori, ma Jakobus Spijker ne restò fuori, costretto perfino a vendere la villa di famiglia adiacente la fabbrica.
 
La nuova società riprese presto la produzione, con a capo l’ingegnere belga Joseph Laviolette che progettò nuovi motori con nuove soluzioni tecniche e si tentò di avviare la produzione di cilindrate più piccole, ma ormai la concorrenza estera era forte e la qualità Spyker non veniva ripagata, tanto valeva ritornare alle vetture di lusso.