Amplificatore: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|il dispositivo che amplifica il suono|[[amplificatore acustico]]}}
{{F|elettronica|maggio 2012}}
In [[elettronica]] e [[telecomunicazioni]], un '''amplificatore''' è un dispositivo atto a variare l'ampiezza di un segnale di un fattore moltiplicativo comunemente indicato come [[guadagno (elettronica)|guadagno]] ('''A'''), solitamente espresso in [[decibel|dB]].
Si tratta di un dispositivo di tipo ''attivo'' (alimentato), ovvero che assorbe [[energia]] per ottenere la suddetta funzionalità di amplificazione, che di fatto significa aumento dell'energia del segnale. Più specificamente, un generico amplificatore (lineare) ha un ingresso a cui è applicato il segnale da amplificare ed una uscita da cui viene prelevato il segnale amplificato, di ampiezza pari ad A volte il segnale originale. Se il guadagno dell'amplificatore non è costante, ma varia in base a determinate caratteristiche del segnale, si parla di amplificatore ''non lineare''. Il loro uso si rende spesso necessario per far fronte all'eccessiva [[attenuazione]] del segnale lungo il [[canale (telecomunicazioni)|canale]] di comunicazione o in generale nel sistema in cui esso transita.
 
==Descrizione==
Di solito, si parla di '''amplificatori''' in [[elettronica]], considerando come segnale una [[tensione elettrica|tensione]] o una [[Corrente elettrica|corrente]]: la casistica degli [[amplificatore (elettronica)|amplificatori elettronici]] è molto vasta.
 
Una caratteristica fondamentale degli amplificatori è quella di essere dei ''componenti attivi'', cioè l'energia utilizzata per fornire il guadagno dell'uscita proviene da una sorgente differente dall'ingresso. Hanno quindi bisogno di una alimentazione: viene sfruttata una fonte esterna (in genere di energia, ma non necessariamente) per conferire al segnale in ingresso la maggiore ampiezza necessaria.
Se non c'è una fonte di energia esterna, l'aumento della grandezza da amplificare viene ottenuto a spese di qualche altra caratteristica del segnale, e quindi l'apparecchio è un ''trasformatore'' e non un amplificatore in senso stretto: per esempio, una [[leva]] non può essere considerata un amplificatore.
 
Gli amplificatori non sono limitati al campo dell'elettronica: anche il [[servosterzo]] di un'auto è un esempio di amplificatore di determinati "segnali" in ingresso.
 
In telecomunicazionitlecomunicazioni, l'amplificatore è un componente essenziale all'interno di un [[telecomunicazioni|sistema di telecomunicazioni]], ovvero, nei dispositivi di [[ricetrasmettitore|ricetrasmissione]], spesso presente sia in trasmissione che in ricezione per far fronte all'eccessiva [[attenuazione]] del segnale lungo il [[canale (telecomunicazioni)|canale]] di comunicazione. Posto in trasmissione anziché in ricezione, ha il vantaggio di amplificare solo il segnale utile e non il [[rumore (elettronica)|rumore]] introdotto dal canale, aumentando cioè il [[rapporto segnale/rumore]] in ricezione. In casi particolari, come le [[radiocomunicazione|radiocomunicazioni]], si ha la necessità di un'amplificazione distribuita anche in ricezione per diminuire il [[inquinamento elettromagnetico|rischio elettromagnetico]] connesso ad eccessiva potenza in trasmissione. Il loro uso è diffuso ad esempio anche nelle [[rete di trasporto|reti di trasporto]], cioè nelle comunicazioni [[cablaggio|cablate]] su lunghe tratte in [[fibra ottica]] sotto forma di [[amplificatore ottico|amplificatori ottici]]. Spesso, in tali ambiti si parla di amplificatori di ''booster'' come quegli amplificatori in uscita dal trasmettitore, di ''pre-amplificatori'' come quegli amplificatori in ingresso al [[ricevitore (telecomunicazioni)|ricevitore]] e di ''amplificatori di linea'' come quegli amplificatori utilizzati nella tratta interna o [[linea di trasmissione]].
 
== Tipologie ==