Hartmann Schedel: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
errore ortografico
Nessun oggetto della modifica
Riga 19:
}}
__NOTOC__
Schedel è noto soprattutto per aver scritto quella che è considerata la sua opera più importante, le ''[[Cronache di Norimberga]]'', conosciute anche come ''Liber chronicarum'' <ref name="treccani.it"/> o ''Schedelsche Weltchronik'', pubblicate nel [[1493]] a [[Norimberga]] e commissionate probabilmente dal tipografo ed editore [[Anton Koberger]] <ref name="sapere.it"/>. L'opera contiene oltre 1800 [[xilografie]] <ref name="sapere.it">[http://www.sapere.it/enciclopedia/Koberger%2C+Anton.html Fonte: la voce "Koberger, Anton" nell'enciclopedia ''Sapere.it''].</ref>, che sono tra le prime illustrazioni di molte grandi città, opera di [[Michael Wolgemut]] (o Wohlgemut) <ref name="treccani.it"/>. In tale opera iI colori furono aggiunti alle [[incisioni]] in un momento successivo alla stampa. Altra sua opera di rilievo è il ''Liber de antiquitatibus'' <ref name="treccani.it">Fonte: ''Treccani.it Enciclopedia Italiana'', vedi riferimenti in Collegamenti esterni.</ref>.
 
Si tratta di una storia universale che parte da Adamo e giunge sino al presente. Lo spirito dell'opera, eminentemente religioso, porta Schedel a concepire l'evoluzione della storia umana « come la somma di innumerevoli pellegrinaggi che attraversano questa valle di lacrime diretti verso la Gerusalemme celeste ». Alla fine, l'autore espone una serie di considerazioni sulla brevità della vita. L'ultima xilografia mostra Cristo giudice assiso su un arcobaleno: dal suo orecchio destro spunta un giglio, simbolo delle anime salvate rappresentate più in basso e condotte in paradiso dagli angeli, mentre dall'orecchio sinistro emerge una spada, emblema dei dannati che i demoni spingono verso l'inferno. Altra sua opera di rilievo è il ''Liber de antiquitatibus'' <ref name="treccani.it">Fonte: ''Treccani.it Enciclopedia Italiana'', vedi riferimenti in Collegamenti esterni.</ref>.
 
Schedel fu anche un celebre collezionista di [[manoscritti]], [[Collezionismo d'arte|opere d'arte]] e stampe di grandi autori; fu allievo di [[Mattiolo Mattioli]].