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== Storia ==
 
Nel [[1739]] il cardinale [[Giulio Alberoni]], funzionario del Papa presso [[Ravenna]], tentò l’annessione della Repubblica allo [[Stato della Chiesa]]. Il pretesto per la manovra militare venne dall’arresto con l’accusa di ribellione nel [[1737]] di alcuni responsabili di una congiura finalizzata a ripristinare l’[[Arengo]] e rovesciare il potere oligarchico nelle mani del [[Consiglio Grande e Generale]] rappresentativo delle sole famiglie patrizie.
Il pretesto per la manovra militare venne dall’arresto con l’accusa di ribellione nel [[1737]] di alcuni responsabili di una congiura finalizzata a ripristinare l’[[Arengo]] e rovesciare il potere oligarchico nelle mani del [[Consiglio Grande e Generale]] rappresentativo delle sole famiglie patrizie. Tra i cospiratori vi era [[Pietro Lolli]], membro di un’importante famiglia e titolare di un’onorificenza del [[Santuario di Loreto]], che gli assicurava protezione da parte dello [[Stato Pontificio]]. Sulla base di questa protezione, Lolli chiese di essere considerato un suddito del papato e quindi di essere scarcerato per essere giudicato da un tribunale dello [[Stato della Chiesa]]. La richiesta non poté essere accolta, in quanto avrebbe significato per la Repubblica una lesione della propria autonomia. La volontà sammarinese di processare in assoluta indipendenza Lolli causò la reazione pontificia.
 
Il pretesto per la manovra militare venne dall’arresto con l’accusa di ribellione nel [[1737]] di alcuni responsabili di una congiura finalizzata a ripristinare l’[[Arengo]] e rovesciare il potere oligarchico nelle mani del [[Consiglio Grande e Generale]] rappresentativo delle sole famiglie patrizie. Tra i cospiratori vi era [[Pietro Lolli]], membro di un’importante famiglia e titolare di un’onorificenza del [[Santuario di Loreto]], che gli assicurava protezione da parte dello [[Stato Pontificio]]. Sulla base di questa protezione, Lolli chiese di essere considerato un suddito del papato e quindi di essere scarcerato per essere giudicato da un tribunale dello [[Stato della Chiesa]]. La richiesta non poté essere accolta, in quanto avrebbe significato per la Repubblica una lesione della propria autonomia. La volontà sammarinese di processare in assoluta indipendenza Lolli causò la reazione pontificia.
Inizialmente, vi furono delle ritorsioni nei confronti dei cittadini sammarinesi che si recavano nello Stato Pontificio, un tentativo di embargo commerciale e l’arresto di alcuni sammarinesi da scambiare come ostaggi con Lolli. Fallita la possibilità di ricomporre la situazione utilizzando i canali diplomatici, [[papa Clemente XII]] inviò a [[San Marino]] il cardinale [[Giulio Alberoni]]. La strategia pontificia era di presentare l’operazione come un’azione di liberazione della popolazione dal regime oligarchico, temendo le reazioni internazionali di fronte a un’invasione del piccolo Stato. A questo proposito, lo Stato pontificio poteva contare sull’appoggio di alcune parrocchie che sensibilizzarono i fedeli nei confronti della figura dell’Alberoni.
 
Inizialmente, vi furono delle ritorsioni nei confronti dei cittadini sammarinesi che si recavano nello Stato Pontificio, un tentativo di embargo commerciale e l’arresto di alcuni sammarinesi da scambiare come ostaggi con Lolli. Fallita la possibilità di ricomporre la situazione utilizzando i canali diplomatici, [[papa Clemente XII]] inviò a [[San Marino]] il cardinale [[Giulio Alberoni]]. La strategia pontificia era di presentare l’operazione come un’azione di liberazione della popolazione dal regime oligarchico, temendo le reazioni internazionali di fronte a un’invasione del piccolo Stato. A questo proposito, lo Stato pontificio poteva contare sull’appoggio di alcune parrocchie che sensibilizzarono i fedeli nei confronti della figura dell’Alberoni.
Infatti, il 17 ottobre [[1739]] il cardinale entrò a [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] con l’appoggio della popolazione festante guidata dal parroco. Proprio per non dare l’impressione di un’invasione, non ci fu il coinvolgimento di forze militari, ma solo di qualche accompagnatore personale. Il cardinale ricevette nello stesso giorno l’atto di sottomissione dei parrocchiani di Serravalle e di [[Fiorentino (San Marino)|Fiorentino]].
 
A questo proposito, lo Stato pontificio poteva contare sull’appoggio di alcune parrocchie che sensibilizzarono i fedeli nei confronti della figura dell’Alberoni. Infatti, il 17 ottobre [[1739]] il cardinale entrò a [[Serravalle (San Marino)|Serravalle]] con l’appoggio della popolazione festante guidata dal parroco. Proprio per non dare l’impressione di un’invasione, non ci fu il coinvolgimento di forze militari, ma solo di qualche accompagnatore personale. Il cardinale ricevette nello stesso giorno l’atto di sottomissione dei parrocchiani di Serravalle e di [[Fiorentino (San Marino)|Fiorentino]].
Solo nella serata del 17 ottobre il governo comprese la gravità della situazione e fece radunare le milizie; così, il cardinale fece giungere nella notte un centinaio di uomini da [[Verucchio]] e [[Rimini]] che presero facilmente possesso di [[San Marino (città)|città]]. Il governo papalino di Alberoni intendeva ricevere la legittimazione popolare da un’assemblea nella quale i consiglieri e i rappresentanti dei [[Castelli di San Marino|Castelli]] avrebbero dovuto giurare fedeltà allo [[Stato Pontificio]]. Tuttavia, alla riunione convocata il 25 ottobre presso la [[Basilica di San Marino|pieve]], solo una parte della popolazione si dimostrò disponibile a giurare fedeltà al [[papa]], mentre molti rimasero fedeli alle antiche istituzioni repubblicane.
 
Il cardinale ricevette nello stesso giorno l’atto di sottomissione dei parrocchiani di Serravalle e di [[Fiorentino (San Marino)|Fiorentino]]. Solo nella serata del 17 ottobre il governo comprese la gravità della situazione e fece radunare le milizie; così, il cardinale fece giungere nella notte un centinaio di uomini da [[Verucchio]] e [[Rimini]] che presero facilmente possesso di [[San Marino (città)|città]]. Il governo papalino di Alberoni intendeva ricevere la legittimazione popolare da un’assemblea nella quale i consiglieri e i rappresentanti dei [[Castelli di San Marino|Castelli]] avrebbero dovuto giurare fedeltà allo [[Stato Pontificio]]. Tuttavia, alla riunione convocata il 25 ottobre presso la [[Basilica di San Marino|pieve]], solo una parte della popolazione si dimostrò disponibile a giurare fedeltà al [[papa]], mentre molti rimasero fedeli alle antiche istituzioni repubblicane.
Il cardinale mantenne in ogni caso il controllo dello Stato con la forza e attuò delle riforme istituzionali, abolendo la [[capitani reggenti|Reggenza]] e istituendo un governatore nominato dal rappresentante [[Romagna|romagnolo]] dello [[Stato Pontificio]]. La Repubblica era sottoposta totalmente all'autorità politica del papato. La popolazione ricercò così l’appoggio delle potenze europee e anche dello stesso [[Papa]], che era dubbioso sulla effettiva bontà dell’azione. Il [[Clemente XII|Papa]] inviò così il governatore di [[Perugia]], monsignor [[Enrico Enriquez]] a verificare l’effettivo appoggio della popolazione. Nel gennaio [[1740]] Enriquez assunse provvisoriamente il governo e avviò un’indagine presso la popolazione. Constatata l’unanimità in favore della Repubblica, [[San Marino]] riottenne ufficialmente l’indipendenza il 5 febbraio [[1740]], giorno di [[Sant'Agata]].
 
Tuttavia, alla riunione convocata il 25 ottobre presso la [[Basilica di San Marino|pieve]], solo una parte della popolazione si dimostrò disponibile a giurare fedeltà al [[papa]], mentre molti rimasero fedeli alle antiche istituzioni repubblicane. Il cardinale mantenne in ogni caso il controllo dello Stato con la forza e attuò delle riforme istituzionali, abolendo la [[capitani reggenti|Reggenza]] e istituendo un governatore nominato dal rappresentante [[Romagna|romagnolo]] dello [[Stato Pontificio]]. La Repubblica era sottoposta totalmente all'autorità politica del papato.
 
Il cardinale mantenne in ogni caso il controllo dello Stato con la forza e attuò delle riforme istituzionali, abolendo la [[capitani reggenti|Reggenza]] e istituendo un governatore nominato dal rappresentante [[Romagna|romagnolo]] dello [[Stato Pontificio]]. La Repubblica era sottoposta totalmente all'autorità politica del papato. La popolazione ricercò così l’appoggio delle potenze europee e anche dello stesso [[Papa]], che era dubbioso sulla effettiva bontà dell’azione. Il [[Clemente XII|Papa]] inviò così il governatore di [[Perugia]], monsignor [[Enrico Enriquez]] a verificare l’effettivo appoggio della popolazione. Nel gennaio [[1740]] Enriquez assunse provvisoriamente il governo e avviò un’indagine presso la popolazione. Constatata l’unanimità in favore della Repubblica, [[San Marino]] riottenne ufficialmente l’indipendenza il 5 febbraio [[1740]], giorno di [[Sant'Agata]].
 
== Bibliografia ==