Arcidiocesi di Saraj: differenze tra le versioni

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[[Saraj]], importante centro commerciale nel basso corso del [[Volga]], fondata nel [[1240]], è stata la capitale del [[khanato]] [[Impero Mongolo|mongolo]] dell'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]]. La città era una delle tappe obbligatorie per i mercanti ed i viaggiatori occidentali che dovevano recarsi in Asia centrale ed in Cina.
 
Tradizionalmente i Mongoli furono in genere tolleranti nei confronti della religione cristiana<ref>Jean-Paul Roux, [http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rhr_0035-1423_1986_num_203_2_2632 ''La tolérance religieuse dans les Empires turco-mongols''], in ''Revue de l'histoire des religions'', vol. 203, n°2 (1986), pp. 131-168.</ref>, politica ''«dettata dalla consapevolezza dell'importanza economica rappresentata dai cristiani»''.<ref>Lorenzo Pubblici, [http://eprints.unifi.it/archive/00001849/01/02_F0541_Pubblici_online.pdf ''Dal Caucaso al mar d'Azov. L'impatto dell'invasione mongola in Caucasia fra nomadismo e società sedentaria (1204-1295)''], Firenze University Press 2007, p. 188.</ref> È per esempio attestata dal [[1280]] la presenza di un vescovo [[Chiesa ortodossa|ortodosso]] nella capitale Saraj. Nelle steppe della Russia e dell'[[Asia centrale]], ovunque dominassero i Mongoli, sorsero dal nulla diocesi [[Rito latino|latine]]: [[Arcidiocesi di Soltaniyeh|Soltaniyeh]], [[Arcidiocesi di Naxivan|Naxivan]], Cumucha (''Montis Caspiorum''), [[Diocesi di Samarcanda|Samarcanda]] (''Semiscantensis''), [[Diocesi di Almalik|Armalech]], Ourghanj, e altre ancora.<ref>Cfr. Jean-Paul Roux, [http://www.clio.fr/BIBLIOTHEQUE/le_christianisme_en_asie_centrale.asp ''Le christianisme en Asie centrale''].</ref> Gli ordini dei [[Ordine dei Frati Predicatori|Domenicani]] e dei [[Ordine dei Frati Minori|Francescani]] inviarono in queste terre un gran numero di missionari e diversi conventi furono eretti.
 
In questo contesto troviamo anche la sede di Saraj, di cui sono noti quattro vescovi. Il primo è il francescano Stefano, nominato da [[papa Giovanni XXII]] nel [[1321]]. Gli succedono Tommaso e Alberto. Ultimo vescovo è Cosma, che nel [[1369]] circa fu trasferito alla lontanissima sede di [[Arcidiocesi di Pechino|Khanbaliq]], capitale della [[Cina]], ma l'11 marzo [[1370]] lo troviamo nominato nuovamente alla sede di Saraj. Ciò è spiegabile con il fatto che proprio in questi anni, la [[Dinastia Yuan|dinastia mongola Yuan]] cedeva il passo alla [[Dinastia Ming|dinastia cinese Ming]], meno tollerante nei confronti dei cristiani ed in genere degli stranieri.<ref>Cfr. [http://archive.org/stream/s3archiviostoricoi24depuuoft#page/490/mode/2up ''Archivio Storico Italiano. Deputazione toscana di storia patria''], Terza serie, tomo XXIV, 1876, p. 491</ref>
 
Nel suo primo volume de ''Le christianisme en Chine, en Tartarie et au Thibet''<ref>[http://archive.org/stream/lechristianisme06hucgoog#page/n455/mode/2up Volume 1, Parigi 1857, pp. 434-442].</ref>, il missionario [[Congregazione della Missione|lazarista]] Evariste Huc parla dell'apostasia del frate francescano Stefano di Saraj, del suo ravvedimento e del suo [[Martirio cristiano|martirio]] nel [[1334]].
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==Fonti==
* {{la}} Pius Bonifacius Gams, [http://www.wbc.poznan.pl/dlibra/doccontent?id=65154&dirids=1 ''Series episcoporum Ecclesiae Catholicae''], Leipzig 1931, p. &nbsp;432
* {{la}} Konrad Eubel, ''Hierarchia Catholica Medii Aevi'', [http://sul-derivatives.stanford.edu/derivative?CSNID=00002716&mediaType=application/pdf vol. 1], p. &nbsp;434
 
{{Portale|diocesi}}