Da Camino: differenze tra le versioni
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== Origini ==
Secondo una tradizione, i Caminesi discenderebbero, come i [[Colfosco (famiglia)|Colfosco]], da un ramo della famiglia [[Collalto]] e in particolare da un figlio del capostipite Rambaldo I, Byanzeno o Biaquino. Manca una documentazione che possa confermarla, tuttavia appare evidente come tra queste famiglie esistessero dei rapporti di stretta parentela<ref name=pass46>{{Cita|Passolunghi|p. 46|passolunghi}}</ref>.
Non è stata provata neppure la notizia secondo cui, nel [[1037]], l'imperatore [[Corrado di Franconia]] avrebbe donato a Guidone di Biaquino e ai suoi figli Alberto e Guecello il castello di [[Montaner (Sarmede)|Montaner]], alle pendici del [[Cansiglio]]. Vero è che proprio in quell'anno Corrado si trovava in [[Italia]] per emanare la ''[[Constitutio de feudis]]'', documento che riformò il [[feudo|diritto feudale]] in favore dei piccoli vassali<ref name=pizz16>{{Cita|Pizzinat|pp. 16-17|pizzinat}}</ref>.
Per un periodo, quindi, la famiglia fu nota con il predicato di "da Montanara". Il 3 maggio [[1089]] gli stessi Alberto e Guecello ottennero dal [[diocesi di Ceneda|vescovo di Ceneda]] Aimone il feudo di [[Camino (Oderzo)|Camino]], dove finirono per stabilirsi. Non si sa perché i due fratelli avessero preferito lasciare il castello di Montaner; certamente Camino rappresentava una località strategica sotto vari punti di vista: equidistante dalle [[Prealpi Bellunesi|Prealpi]], dal [[Piave]] e dalla [[Livenza]], godeva del transito della [[via Postumia|Postumia]] e soprattutto del [[Monticano]], via d'acqua navigabile; si trovava inoltre alle porte di [[Oderzo]] la quale, pur derivando da un'antica città romana decaduta, manteneva una certa importanza come centro fortificato alle dipendenze del [[diocesi di Belluno|vescovo di Belluno]]<ref name=pizz61>{{Cita|Bechevolo, Faldon|p. 62|bechevolo}}</ref>.
Per qualche decennio ancora la casata mantenne il cognome "da Montanara", per divenire poi noti come "da Camino"<ref name=pass46/>.
Grazie ad investiture vescovili ma anche a privilegi imperiali, ad eredità concesse e a matrimoni combinati con membri di altre famiglie nobili del luogo (in particolare quello di ''Guecellone II'' con ''[[Sofia di Colfosco]]''), i Caminesi riuscirono ad estendere i propri domini, nel giro di un secolo, nei comitati di [[Serravalle (Vittorio Veneto)|Serravalle]], [[Feltre]], [[Belluno]] oltre che nella zona del [[Cadore]] (Ampezzo compreso) e del [[Comelico]].
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