Robert Brown (botanico 1773): differenze tra le versioni

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Agli inizi del [[XIX secolo]] esplorò l'[[Australia]] ed al termine di quel viaggio pubblicò (1810) l'opera ''Prodromus Florae Novae Hollandie et Insule Van Diemen'', in cui cataloga e descrive oltre 4000 specie vegetali da lui scoperte.
 
È famoso soprattutto per aver dato il nome al cosiddetto "[[Moto browniano]]". Nel 1827 infatti, mentre esaminava al microscopio alcuni granelli di [[polline]] in sospensione nell'acqua, Brown vide piccolissime particelle all'interno dei vacuoli nei granelli eseguire un moto continuo e frenetico. Notò in seguito lo stesso movimento nelle particelle di polvere, giungendo quindi a sfatare l'ipotesi che quel movimento fosse dovuto al fatto che il polline fosse vivo. Sebbene egli non abbia mai fornito una spiegazione sulla natura di tale moto e [[Jan Ingenhousz]] l'avesse già descritto usando particelle di carbone in pubblicazioni tedesche e francesi del 1784 e 1785, il fenomeno è tuttora noto come "[[Moto browniano]]", in suo onore.
 
Altra importante scoperta di Robert Brown è il [[nucleo cellulare]]. Fu osservato da Robert Brown in cellule vegetali nel [[1831]], come è noto da una relazione orale tenuta alla ''Linnean Society of London'' e da un articolo pubblicato nel [[1833]]. La scoperta fu fondamentale per l'affermazione della [[teoria cellulare]]. Brown, tuttavia, non ipotizzò che il nucleo fosse una struttura presente in tutte le [[cellula|cellule]], ma ritenne che fosse una struttura tipica delle sole [[Monocotiledoni]].