Falerno: differenze tra le versioni

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doc falerno
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Tralasciando l’epoca medioevale, per la quale si hanno anche altre fonti che attestano, pur se in modo molto ridotto, ancora la produzione del Falerno, sorprendente è la continuità è la vocazione dell’''ager Falernus'' che attraverso vitigni e nomi ormai trasformati, riesce a generare ancora un prodotto enologico di alto livello.
Dal 1989, grazie all'avvocato e produttore di vini napoletano <nowiki>[[Francesco Paolo Avallone]]</nowiki> è stata istituita una zona di produzione di vino <nowiki>[[DOC]]</nowiki> che si richiama alla tradizione, e al nome del falerno antico, sotto il nome di [[Falerno del Massico]].
 
Il Falerno del Massico è una delle varietà di vite andate distrutte e definitivamente perse a causa dell'attacco di un terribile parassita, la Fillossera della vite, nei primi anni del '900. Negli anni '70, grazie all'intervento dell'avvocato e produttore e studioso di vini napoletano <nowiki>[[Francesco Paolo Avallone]]</nowiki> e di alcuni piccoli contadini della zona del Massico, questo vitigno, ormai perduto, è tornato al suo antico splendore.
 
Nel 2010 è stata costituita la [http://www.confraternitadelfalerno.it Confraternita del Falerno], prima Associazione Culturale No Profit nata con lo scopo di supportare le relazioni tra produttori, giornalisti ed amanti del vino Falerno svolgendo attività di tutela, promozione, valorizzazione e salvaguardia del vino Falerno del Massico DOC, delle uve che concorrono alla sua produzione e del suo territorio di origine.