Impero coloniale danese: differenze tra le versioni

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{{S|Danimarca|colonialismo}}
[[File:Denmark-Norway and possessions.png|500px400px|thumb|Impero coloniale danese al suo apogeo, intorno al 1800, che raggiungeva una superficie di circa due milioni e seicentomila chilometri quadrati. Va considerato che la maggior parte del territorio della Groenlandia e dell'Islanda sonoè perennemente ricopertiricoperto da ghiacciai.]]
Per '''Impero coloniale danese''' si intende l'[[Impero]] che la [[Danimarca]] costituì tra il [[XIV secolo|Trecento]] e l'[[XIX secolo|Ottocento]], con possedimenti in [[Nord America]] ([[Groenlandia]] e le attuali [[isole Vergini americane]]), [[Africa]] (per breve tempo alcuni stanziamenti nell'attuale [[Ghana]]), [[Asia]] (stanziamenti seicenteschi nel sud dell'[[India]] (Tranquebar), nel [[Bengala]] (Serampore) e sulle [[Isole Nicobare]]) ede in [[Europa]] ([[Faer Oer]], [[Norvegia]], [[Islanda]]). Agli inizi dell'Ottocento si estendeva dunque su una superficie superiore ai due milioni e seicentomila chilometri quadrati (in larga parte ricoperti di ghiacci perenni), ridottisi poi a circa due milioni e trecentomila con la cessione della Norvegia alla Svezia nel 1815. [[De facto]] l'impero esiste ancora, dato che la [[Danimarca]] mantiene ancora la sovranità sulla [[Groenlandia]] e sulle [[Isole Fær Øer]], pur avendo assicurato a questi territori una larga autonomia.
 
== Voci correlate ==