Ordine militare d'Italia: differenze tra le versioni

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Deriva direttamente dall'antico [[Ordine militare di Savoia]], istituito il 14 agosto [[1815]] dal Regno di Sardegna e [[legge 25 del 9 gennaio 1956|riordinato]] nel [[1956]]. L'intento iniziale del re [[Vittorio Emanuele I]] fu di creare una onorificenza che potesse sostituire quelle francesi, come la [[Legion d'onore]], di cui furono insigniti numerosi soldati italiani che ebbero militato nelle armate di [[Napoleone]]. Infatti in questo periodo molti sovrani restaurati dal [[Congresso di Vienna]] preferirono creare onorificenze sostitutive piuttosto che abolire quelle già concesse, è il caso anche della Croce di ferro prussiana. Passata la tempesta napoleonica l'Ordine militare di Savoia fu abbandonato a favore del tradizionale [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro]]. Con decreto del 28 settembre 1855 fu ricostituito l'ordine per volere del re [[Vittorio Emanuele II]] e riformato dal generale [[Giacomo Durando]]. La riforma Durando previde l'attuale scala gerarchica e la concessione dell'onorificenza sia a cittadini italiani sia stranieri. La prima occasione per distribuire le medaglie del nuovo ordine riformato fu la [[guerra di Crimea]]. Furono decorati il comandante piemontese della spedizione [[Alfonso Lamarmora]], il maresciallo di Francia Jean Jacques Pèlissier e il generale Giacomo Simpson. Nel [[1877]] fu decorato il deputato [[Francesco Crispi]], unico civile decorato.
 
Attuale [[capo]] dell'Ordine è il [[presidente della Repubblica]] [[Giorgio Napolitano]]; [[cancelliere]] e tesoriere è il [[Elenco dei Ministri della Difesa della Repubblica Italiana|ministro della difesa]] [[MarioRoberta MauroPinotti]].
 
Le pensioni ai decorati dell'Ordine militare d'Italia non possono eccedere, per le singole classi, i seguenti quantitativi: