Santippo: differenze tra le versioni

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|PreData = {{lang-grc|Ξάνθιππος|Xànthippos}}, {{latino|Xantippus}}
|Sesso = M
|LuogoNascita = Sparta
|AnnoNascita =
|LuogoMorte =
|AnnoMorte = ?dopo il [[255 a.C.]]
|Attività = condottiero
|Nazionalità = cartaginese
|FineIncipit = è stato uno [[stratega]] [[sparta]]no che nel maggio del [[255 a.C.]] ebbe una significativa parte nella [[prima guerra punica]] nel maggio del [[255 a.C.]], quando guidò le truppe cartaginesi nella [[battaglia di Tunisi]] permettendo una sia pur temporanea rivincita di [[Cartagine]], reduce da una sconfitta da poco ricevuta dalle [[legione romana|legioni]] di [[Marco Atilio Regolo]] e [[Lucio Manlio Vulsone Longo]] nella [[battaglia di Adys]]
}}
 
==Biografia==
Nel [[256 a.C.]] la battaglia di Adys aveva sancito la supremazia romana nei combattimenti terrestri anche in territorio africano. Le forze cartaginesi avevano subito una secca sconfitta dalle legioni di Atilio Regolo soprattutto per effetto di una malaccorta condotta delle operazioni bellica da parte dei comandanti punici [[Bostare (generale della prima guerra romano-punica)|Bostare]], [[Asdrubale di Annone]] e [[Amilcare]] che non seppero sfruttare tutte le possibilità offerte dalle loro armi. La sconfitta pose Cartagine alla mercé dei Romani costringendo la città a chiedere la pace. Le condizioni poste da Atilio Regolo furono ritenute tanto pesanti da far decidere il Sinedrio cartaginese di non accettare e resistere ulteriormente.
 
{{quote|All'incirca in questo momento approda a Cartagine un reclutatore di mercenari, di quelli che in precedenza erano stati inviati in Grecia; costui conduceva moltissimi soldati, tra i quali un certo Santippo, spartano, un uomo che aveva ricevuto la tipica [[Agoge|educazione laconica]] e che aveva la dovuta esperienza militare . |[[Polibio]], ''Storie'', I, 32, 1, BUR. Milano, 2001. trad.: M. Mari.}}
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I romani notarono il nuovo, spavaldo, atteggiamento dell'esercito cartaginese che si muoveva non più su terreno erto ma si manteneva nella parte pianeggiante. Cionondimeno, sicuri delle loro capacità e ritenendo i cartaginesi inferiori militarmente non rifiutarono lo scontro.
Polibio racconta che i comandanti cartaginesi, prima della battaglia, erano dubbiosi e si consultavano su come comportarsi mentre furono gli stessi soldati a chiedere di essere guidati in battaglia dallo stratega lacedemone.
Allora i capi cartaginesi
{{quote|...poiché inoltre Santippo li scongiurava di non farsi sfuggire l'occasione, comandarono alle truppe di prepararsi e affidarono a Santippo l'incarico di condurre le operazioni come gli sembrasse opportuno. |[[Polibio]], ''Storie'', I, 33, 5, BUR. Milano, 2001. trad.: M. Mari.}}
 
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Polibio, greco come Santippo, non manca di sottolineare come
 
{{quote|Un solo uomo, una sola mente, infatti, annientarono truppe che sembravano efficaci ed imbattibili e riportarono in condizioni migliori uno stato visibilmente a terra e il morale abbattuto delle truppe. |[[Polibio]], ''Storie'', I, 35, 5, BUR. Milano, 2001. trad.: M. Mari.}}
 
Dopo che i Cartaginesi ebbero festeggiato e ringraziato gli dèi,
{{quote|Santippo, che aveva rappresentato per le fortune dei Cartaginesi un così grande progresso e aveva avuto su di esse una così grande influenza, dopo non molto tempo salpò per tornare indietro con decisione assennata e intelligente. .|[[Polibio]], ''Storie'', I, 36, 2, BUR. Milano, 2001. trad.: M. Mari.}}
 
Polibio promette anche di raccontare un'altra storia al riguardo della partenza di Santippo da Cartagine.
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==Voci correlate==
*[[Prima guerra punica]]
*[[Cartagine]]
 
{{Portale|Antica Roma|biografie|Cartagine}}