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{{Nota disambigua||[[Racconti (disambigua)]]|Racconti}}
Il '''racconto''' è una [[Narrativa|narrazione]] in [[prosa]] di contenuto [[fantastico]] o [[realismo (letteratura)|realistico]], di maggiore ampiezza rispetto alla novella e di minore estensione rispetto al [[romanzo]]. Chi si esprime nella dimensione del racconto normalmente ne compone una serie, e il suo mondo interiore si estrinseca in una costellazione di racconti: ciascun testo, per quanto in sé concluso (a differenza dei capitoli di un romanzo è portatore di una storia completa), va visto in collegamento unitario con gli altri appartenenti alla stessa raccolta. Se riferito ad una specifica persona, il racconto - di formato più o meno esteso - diventa [[Biografia|biografico]]. Se il racconto è scritto in riferimento a sé stessi, si è davanti ad un racconto [[Autobiografia|autobiografico]].In [[Civiltà occidentale|Occidente]] la tradizione del racconto breve è molto antica, e va fatta risalire alle antiche forme orali e ai generi [[Medioevo|medievali]] come l'''[[exemplum]]'', il ''[[fabliau]]'' e il ''[[lai (poesia)|lai]]''. Ma il genere acquista la sua autonomia, in forma di "[[novella]]", a partire dalla raccolta anonima de ''Il Novellino'', e si afferma soprattutto con il ''[[Decameron]]'' di [[Giovanni Boccaccio]], che ne fissa il canone fino al [[Rinascimento]]. Con il ''Decameron'' la novella si emancipa dai generi medievali: ne viene rivendicata la novità e se ne attesta il carattere realistico. Elementi che rimarranno costanti nei continuatori del genere, come [[Geoffrey Chaucer]] , [[Franco Sacchetti]], [[Marguerite de Navarre]] , [[Matteo Bandello]], [[Miguel de Cervantes]]. Boccaccio introduce anche la forma della narrazione a cornice, prendendo l'esempio dalla raccolta orientale ''[[Le mille e una notte]]'', ma trasformando la cornice in un legame concreto con le vicende contemporanee e in uno strumento di coesione tematica e compositiva. Editorialmente parlando, si può dire che la cornice è oggi sostituita dalla raccolta in forma di libro, che presenta in modo unitario un certo numero di racconti.
 
== Storia ==
Dopo la stagione d'oro della novella rinascimentale la narrazione breve gode di fortuna alterna e convive con altri generi. Dopo la scarsa fortuna nel periodo [[barocco]], le narrazioni brevi, anche se non nella forma della novella canonica, tornano di moda nel [[XVIII secolo|Settecento]] e ritrovano solo nell'[[XIX secolo|Ottocento]] un pieno sviluppo. Particolarmente significativi sono i racconti di [[Ernst Theodor Amadeus Hoffmann]] che preludono alla ripresa romantica della novella e alla sua rinascita otto-[[XX secolo|novecentesca]]. Autori importanti, che hanno influenzato notevolmente gli scrittori successivi di racconti brevi, sono [[Edgar Allan Poe]] , [[Guy de Maupassant]] e [[Anton Cechov]]Tra Otto e Novecento, dopo la grande stagione del romanzo moderno (che in spagnolo e in inglese mutua il nome, proprio per il carattere realistico, dall'antica novella, il racconto torna in auge soprattutto in alcuni paesi, e si afferma quasi universalmente con le pretese di un genere nuovo, caratterizzato da alcuni elementi codificati dallo stesso Poe, e assumendo spesso il nome di ''short story'' o, in italiano, di ''racconto breve.''
In [[Civiltà occidentale|Occidente]] la tradizione del racconto breve è molto antica, e va fatta risalire alle antiche forme orali e ai generi [[Medioevo|medievali]] come l'''[[exemplum]]'', il ''[[fabliau]]'' e il ''[[lai (poesia)|lai]]''. Ma il genere acquista la sua autonomia, in forma di "[[novella]]", a partire dalla raccolta anonima de ''Il Novellino'' (1281-1300), e si afferma soprattutto con il ''[[Decameron]]'' (1350-1353) di [[Giovanni Boccaccio]] (1313-1375), che ne fissa il canone fino al [[Rinascimento]]. Con il ''Decameron'' la novella si emancipa dai generi medievali: ne viene rivendicata la novità (come indica il nome stesso) e se ne attesta il carattere realistico. Elementi che rimarranno costanti nei continuatori del genere, come [[Geoffrey Chaucer]] (1343-1400 - ''Canterbury Tales'', 1386-1387), [[Franco Sacchetti]] (1335-1400 - ''Il Trecentonovelle'', 1399), [[Marguerite de Navarre]] (1492-1549 - ''Heptaméron'', 1540-1549), [[Matteo Bandello]] (1480-1562 - ''Novelle'', 1554), [[Miguel de Cervantes]] (1547-1616 - ''Novelas ejemplares'', 1613). Boccaccio introduce anche la forma della narrazione a cornice (i singoli racconti sono inseriti in un racconto più ampio che li contiene e li giustifica), prendendo l'esempio dalla raccolta orientale ''[[Le mille e una notte]]'', ma trasformando la cornice in un legame concreto con le vicende contemporanee ([[Peste nera|la peste del 1348]]) e in uno strumento di coesione tematica e compositiva. Editorialmente parlando, si può dire che la cornice è oggi sostituita dalla raccolta in forma di libro, che presenta in modo unitario un certo numero di racconti.
 
Dopo la stagione d'oro della novella rinascimentale la narrazione breve gode di fortuna alterna e convive con altri generi. Dopo la scarsa fortuna nel periodo [[barocco]], le narrazioni brevi, anche se non nella forma della novella canonica, tornano di moda nel [[XVIII secolo|Settecento]] (favole morali, apologhi, racconti filosofici, fiabe argute come quelle di [[Gaspare Gozzi]]) e ritrovano solo nell'[[XIX secolo|Ottocento]] un pieno sviluppo. Particolarmente significativi sono i racconti di [[Ernst Theodor Amadeus Hoffmann]] (1776-1822) che preludono alla ripresa romantica della novella e alla sua rinascita otto-[[XX secolo|novecentesca]]. Autori importanti, che hanno influenzato notevolmente gli scrittori successivi di racconti brevi, sono [[Edgar Allan Poe]] (1809-1849), [[Guy de Maupassant]] (1850-1893) e [[Anton Cechov]]Tra Otto e Novecento, dopo la grande stagione del romanzo moderno (che in spagnolo e in inglese mutua il nome, proprio per il carattere realistico, dall'antica novella, il racconto torna in auge soprattutto in alcuni paesi, e si afferma quasi universalmente con le pretese di un genere nuovo, caratterizzato da alcuni elementi codificati dallo stesso Poe, e assumendo spesso il nome di ''short story'' o, in italiano, di ''racconto breve1860-1904).''
Tra Otto e Novecento, dopo la grande stagione del romanzo moderno (che in spagnolo e in inglese mutua il nome, proprio per il carattere realistico, dall'antica novella (''novela'', ''novel''), il racconto torna in auge soprattutto in alcuni paesi ([[Stati Uniti d'America]], [[Russia]], [[America latina]]) e si afferma quasi universalmente con le pretese di un genere nuovo, caratterizzato da alcuni elementi (brevità, essenzialità, densità, unicità) codificati dallo stesso Poe, e assumendo spesso il nome di ''short story'' o, in italiano, di ''racconto breve'' (che tende a sostituire il termine novella).
 
In Italia, tra Otto e Novecento il racconto breve trova un terreno particolarmente favorevole. Autori di racconti brevi (anche se spesso chiamati novelle) sono tra gli altri [[Giovanni Verga]], [[Luigi Pirandello]], [[Grazia Deledda]], [[Gabriele d'Annunzio]], [[Italo Svevo]], [[Tommaso Landolfi]], [[Primo Levi]], [[Alberto Moravia]], [[Giorgio Bassani]], [[Piero Chiara]], [[Dino Buzzati]], [[Italo Calvino]], [[Antonio Tabucchi]].
 
== Voci correlate ==