Battaglia di Kerbela: differenze tra le versioni

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==L'azione repressiva omayyade==
Quando ʿUbayd Allāh ibn Ziyād venne a conoscenza che al-Ḥurr aveva scortato a Kerbelāʾ al-Ḥusayn e il suo gruppo, inviò le sue truppe sul luogo. Il primo uomo che con i suoi 4000 soldati arrivò sul posto fu [[Umar ibn Sa'd ibn Abi Waqqas|ʿUmar ibnb. Saʿd ibnb. Abī Waqqāṣ]] (figlio di uno dei più illustri [[Sahib|Compagni]] del profeta e conquistatore dell'Iraq), comandante in capo di tutte le forze del califfo omayyade. Molti dei guerrieri che riempirono le file dell'esercito omayyade erano abitanti di Kufa, costretti si dice a prendere le parti di Yazīd contro gli alidi.<br>
Il primo atto dell'esercito omayyade fu quello di ordinare ad al-Ḥusayn di smontare le tende che erano state sistemate lungo il fiume. Dopo numerose richieste, l'Imam ordinò ai suoi di spostare l'accampamento all'interno del deserto.
Nei giorni successivi al-Ḥusayn ebbe numerosi incontri con ʿUmar ibn Saʿd, il quale ingiunse all'Imam di prestare giuramento di fedeltà per evitare la tragedia. Se avesse dato il suo consenso, al-Ḥusayn avrebbe ottenuto numerosi privilegi per sé e per la sua gente ma, nonostante gli avvertimenti, il figlio di ʿAlī non volle accondiscendere.
 
Il 7 del mese di muḥarram, ʿUmar ibn Saʿd ricevette l'ordine di bloccare tutti i rifornimenti di acqua che potevano giungere all'accampamento di al-Ḥusayn. Il caldo asfissiante del deserto disidratava i corpi e i bambini che viaggiavano al seguito cominciarono a piangere disperatamente mentre i neonati non potevano essere convenientemente allattati, perché le madri soffrivano anch’esse la sete. Il gruppo sopportò però tutto, secondo la tradizione, mentre sopraggiungevano sul posto ulteriori truppe omayyadi.<br>
Il 9 dello stesso mese nuovi ordini di ʿUbayd Allāh arrivarono ad ʿUmar. L'Imam non si era sottomesso e quindi doveva essere catturato e ucciso immediatamente.<br>
ʿUmar radunò parte delle truppe e si diresse verso il campo avversario. La notizia fu portata al fratello al-Ḥusayn da [[Zaynab bint Ali|Zaynab bint ʿAlī]] (il cui mausoleo si trova a [[Damasco]]). Questi inviò allora ʿAbbās, un fratello di al-Ḥusayn, di dirigersi verso il nemico con dieci uomini a cavallo, chiedendo loro il motivo dell'improvviso avvicinamento. ʿAbbās, una volta venuto a conoscenza dell'ultimatum, preferì informare il fratello prima di intraprendere il conflitto.<br>
al-Ḥusayn non aveva difficoltà a capire quale esito avrebbe avuto il conflitto e prese tempo per lasciar andar via quanti non avessero voluto affrontare la morte. Da parte sua egli non intendeva arretrare e solo pochi decisero di abbandonare l'accampamento.