Antoine I d'Albon: differenze tra le versioni

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Nel [[1561]], a causa della [[peste]], fu a [[Saint-Just-en-Chevalet]] che Antoine d'Albon, priore di Savigny, ricevette da Antoine de Lévis-Chateaumorand, [[Diocesi di Saint-Flour|vescovo di Saint-Flour]], e da Pierre Fournier, [[Diocesi di Périgueux|vescovo di Sarlat]], la consacrazione episcopale.
 
Nominato [[Arcidiocesi di Arles|arcivescovo d'Arles]] nello stesso anno, nel [[1562]] lasciò la carica al cardinale [[Ippolito II d'Este]] per divenire [[Arcidiocesi di Lione|arcivescovo di Lione]] ([[1564]]-[[1573]]). Qui, nei suoi nove anni di episcopato, incoraggiò quanti s'impegnavano a restaurare la fede cattolica, a cominciare dai [[Compagnia di Gesù|gesuiti]] cui nel [[1567]] affidò il Collège de la Trinité (oggi Collège-lycée Ampère)<ref>Georgette de Groër, ''Réforme et Contre-Réforme en France - le collège de la Trinité au XVI<sup><small>e</small></sup> siècle à Lyon'', Parigi, Publisud, 1995. ISBN 2-86600-727-1.</ref> dopo che una congiura [[protestante]] tentòaveva tentato di impadronirsi di nuovo della città: la cospirazione fallì e numerosi [[riformati]] furono esiliati mentre venivano compilate liste di persone sospette. Cinque anni dopo, il [[31 agosto]] [[1572]], la notizia del massacro della [[Notte di san Bartolomeo]] a [[Parigi]] riportò d'attualità quelle liste e provocò i cosiddetti "Vespri lionesi" con l'uccisione di un migliaio fra quanti vi erano elencati.
 
Sconvolto da quell'atroce evento, l'arcivescovo d'Albon lasciò la prelatura di Lione al nipote Pierre de Saint-Priest d'Épinac e si ritirò a governare il priorato di Saint-Rambez nel Forez, dove morì nel 1574. È sepolto nella chiesa di [[Saint-Forgeux]].
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== Voci correlate ==
* [[Albon (famiglia)]]
* [[Abbazia di Savigny]]
* [[Arcidiocesi di Arles]]