Brizio di Tours: differenze tra le versioni

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Secondo la leggenda, fu Brizio stesso a richiedere il patronato sulla cittadina. Apparve, infatti, a Cordulo, un soldato calimerese disperso in Francia nel XVI secolo. Nel sogno,senza mai rivelare la propria identità, gli indicò la strada per il mare dove li promise che avrebbe trovato una barca ed un vecchio che lo avrebbe riportato nel paese natale. La mattina l'uomo fece come indicato dal Santo e, giunto sulla riva, trovò un vecchio ad aspettarlo. Saliti sulla barca, i due giunsero sulle coste salentine in pochissimo tempo. Il vecchio accompagnò Cordulo fino al confine del suo paese, e qui si manifestò come lo stesso San Brizio chiedendo all'uomo di edificarli una cappella e di proclamarlo Patrono del paese. Così fu fatto e nel luogo del commiato tra Brizio e Cordulo venne eretta una colonna tuttora presente. Una caratteristica del Santo è la sua abitudine di mandare fulmini su coloro che lo bestemmiano.
Innumerevoli sono i miracoli attribuiti al Santo Vescovo, in particolare guarigioni miracolose e il grande miracolo del 10 Novembrenovembre 1848. Quel giorno, a sera, un violento uragano si avvicinò pericolosamente a Calimera. Il popolo accorse nella Parrocchiale, in cui era in corso il settenario in preparazione alla festa del 13 Novembrenovembre. La statua venne portata sino al portone della Chiesa e, mentre il popolo cantava supplicante il tradizionale inno ''Ave Briti'', l'uragano (o più probabilmente la tromba d'aria) sparì.
 
Antichissimo è l'inno, un tempo in latino, Ave Brizio: