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==Biografia==
Nella [[prima guerra mondiale]] prestò servizio in [[Libia]] come ufficiale di fanteria. Smobilitato il 31 agosto del [[1921]], si iscrisse al [[Partito Nazionale Fascista]] e ottenne diversi incarichi all'interno del PNF, tra cui quella di presidente del Fascio della [[Sardegna]]. Partecipò alle operazioni militari in [[Africa Orientale Italiana|Africa Orientale]], durante la [[guerra d'Etiopia]], come comandante del III battaglione Dubat perdendo un occhio a seguito delle ferite ricevute il 3 marzo 1937 durante un'azione di rastrellamento. Tornato in patria fu insignito di medaglia d'oro al valore. Si dedicò poi al giornalismo soprattutto su questioni coloniali.
 
Tornato in patria fu insignito di medaglia d'oro al valore. Si dedicò poi al giornalismo soprattutto su questioni coloniali. Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre del 1943]] rimase fedele a [[Benito Mussolini]] e partecipò alla fondazione della [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI), contribuendo a convincere il maresciallo [[Rodolfo Graziani]] ad assumere il ministero della Difesa Nazionale. Nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri della RSI, ebbe notevole ruolo sul trasferimento al [[nord]] dei funzionari dei ministeri e nell'organizzazione dell'amministrazione repubblicana. Tentò, ma senza successo annettere la [[Sardegna]] al governo di [[Salò]], poi costituì formare una legione di fascisti sardi nota come [[Battaglione Volontari di Sardegna - Giovanni Maria Angioy]].
 
Nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri della RSI, ebbe notevole ruolo sul trasferimento al [[nord]] dei funzionari dei ministeri e nell'organizzazione dell'amministrazione repubblicana. Tentò, ma senza successo annettere la [[Sardegna]] al governo di [[Salò]], poi costituì formare una legione di fascisti sardi nota come [[Battaglione Volontari di Sardegna - Giovanni Maria Angioy]].
Durante la prima riunione del neonato [[Partito Fascista Repubblicano]] attaccò duramente il segretario [[Alessandro Pavolini]] ed il ministro [[Guido Buffarini-Guidi]], chiedendo invano al [[duce]] di prenderne il posto. Il 25 aprile del [[1945]] seguì Mussolini nella sua fuga verso il [[lago di Como]], ma fu preso prigioniero insieme ad altri gerarchi a [[Dongo (Italia)|Dongo]] dai partigiani che il 28 aprile lo fucilarono ed esposero la sua salma a [[Milano]] in [[piazzale Loreto]]: rivolto al plotone di esecuzione, percuotendosi il petto all'altezza del cuore: "Qui dovete sparare: io sono una medaglia d'oro!" ma ciononostante fu obbligato a voltarsi come gli altri per poi essere fucilato alla schiena.
 
Durante la prima riunione del neonato [[Partito Fascista Repubblicano]] attaccò duramente il segretario [[Alessandro Pavolini]] ed il ministro [[Guido Buffarini-Guidi]], supplicando invano al [[duce]] di prenderne il posto. Accusato da [[Giovanni Preziosi]] d'esser massone, negli ultimi mesi di guerra si schierò con la corrente estremista e chiese che [[Milano]] non venisse abbadonata, nel tentativo di farne l'"[[Assedio dell'Alcázar di Toledo|Alcazar]] del fascismo".
 
DuranteDopo la primacelebre riunione delalla neonatosede [[Partitoarcivescovile Fascista Repubblicano]] attaccò duramente il segretariodel [[AlessandroAlfredo Pavolini]]Ildefonso edSchuster|cardinale il ministro [[Guido Buffarini-GuidiSchuster]], chiedendo(cui invanopartecipò), alil [[duce]] di prenderne il posto. Il 25 aprile]] del [[1945]] seguì Mussolini nella sua fuga verso il [[lago di Como]], ma fu preso prigioniero insieme ad altri gerarchi a [[Dongo (Italia)|Dongo]] dai partigiani che iltre 28giorni apriledopo lo fucilaronogiustiziarono ede ne esposero la sua salma a [[Milano]] in [[piazzale Loreto]]: rivolto al plotone di d'esecuzione, percuotendosi il petto all'altezza del cuore: disse "''Qui dovete sparare: io sono una medaglia d'oro!''" ma ciononostante fu obbligato a voltarsi come gli altri per poi essere fucilato alla schiena.
 
==Onorificenze==