Antonio Guarco: differenze tra le versioni
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|mandatofine = 3 settembre [[1394]]
|predecessore = [[Nicolò Zoagli]]
|successore = [[Antoniotto
|prefisso onorifico =
|suffisso onorifico =
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Il suo nome comparve per la prima volta nel 1383 quando, assieme ad altri componenti della famiglia Guarco, fu costretto alla fuga via mare verso il [[marchesato del Finale]] dopo la fine precipitosa del dogato del padre, quest'ultimo nelle mire cospiratrici degli [[Adorno]] e dei [[Fregoso]]. Esiliati presso la corte dei marchesi [[Del Carretto]], riuscirono a far ritorno a Genova con l'elezione, sempre nel 1383, del doge [[Leonardo Montaldo]]. Fu in questa occasione che gli zii Isnardo e Ludovico Guarco consigliarono al nipote Antonio lo sposalizio con una figlia del doge Montaldo a mo' di rappacificazione e unione tra le due casate.
Unione familiare che trovò un improvviso arresto nel giugno del [[1384]] con la morte per [[pestilenza]] del vigente doge Leonardo Montaldo, a cui seguì la temuta elezione di [[Antoniotto
Fu ancora una nuova nomina dogale, suo cognato [[Antonio Montaldo]], nel giugno [[1392]], a riportare Antonio Guarco a Genova dove venne accolto a corte come uno dei più stretti collaboratori del neo doge. Sventata all'inizio del [[1394]] una congiura di alcuni uomini vicini ad Antoniotto
Il dogato del Zoagli riportò in città la figura dell'Adorno e ciò creò, tra i vari malcontenti popolari e nobiliari, pure la plateale protesta di Antonio Guarco che gli costò alcuni giorni in carcere con l'accusa, poi infondata e prosciolta, di tradimento verso il doge; sarà lo stesso Antonio Zoagli, sentito il parere del Consiglio, a formalizzare il proscioglimento. Graziato dalle accuse, si fece tuttavia promotore di una rivolta verso il potere a palazzo con il sostegno, oltre della sua famiglia, pure dei Montaldo, dei Fregoso, di alcuni partigiani del cardinale e arcivescovo genovese Carlo III Fieschi e, addirittura, degli Adorno.
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La bizzarra e inusuale procedura d'elezione inevitabilmente portò, appena due giorni dopo, ai primi malcontenti della piazza e del popolo genovese che cominciò a radunarsi nei principali luoghi di culto e pubblici per decidere un da farsi. Non accettato quindi dalla popolazione, a sostenere il dogato del Guarco, oltre ai guelfi, rimarranno fedeli solo i [[Fregoso]] se pur dilaniati da intestine lotte di potere e di opposizione.
A completare il quadro già confuso fu nuovamente la comparsa della predominante figura di [[Antoniotto
=== Dopo il dogato ===
Nominato doge per la quarta volta Antoniotto
Abbandonato il castello lermanese per l'assedio perpetrato dalle truppe genovesi nella stessa estate, Antonio Guarco trovò un aiuto ancora da suo cognato Antonio Montaldo che gli offrì la custodia del castello di Montaldo, presso [[Gavi]]. Anche forte di nuovi fanti e cavalieri inviati dall'alleato duca, procedette ancora nella sua personale guerra contro il doge Antoniotto
Nemmeno con la successiva dedizione genovese verso la corona francese, dall'ottobre [[1396]], cessò l'odio di Antonio Guarco verso Antoniotto
Con la sollevazione dall'incarico dell'Adorno nel marzo 1397, e la nomina del nuovo governatore Vallerano di Lussemburgo (conte di Saint Pol), Antonio Guarco arrivò ad una tregua con l'ex governatore trattando con il secondo la restituzione al comune di Genova del castello di Montaldo di Gavi in cambio del perdono delle sue scorrerie e di una pensione annuale di 4000 fiorini. L'allontanamento forzato da Genova impostagli scatenò però dopo pochi mesi, nel [[1398]], la violazione dei patti concordati con il governatore Vallerano tanto che a [[Chiavari]], assieme all'ormai fedele Antonio Murialdo e Antonio da Cogorno, organizzò un complotto anti francese. Con l'accusa di tradimento fu arrestato dal podestà di Genova, ma poco dopo liberato dal governatore regio Pierre Fresnel (vescovo di [[Meaux]]) che gli propose la carica di capitano di [[Famagosta]]: di fatto un nuovo allontanamento "per motivi di stato" da Genova. Offeso e scontento, Antonio Guarco mal digerì così tanto l'investitura che appena nominato pretese, e gli fu concessa, un'immediata sospensione a tempo indeterminato dalla carica e un seggio tra le file del Consiglio degli anziani.
Se pur con qualche incertezza, venne inviato nel luglio 1398 con Antonio Montaldo presso le insorti vallate del genovese con l'intento istituzionale di rappacificare il popolo di quelle terre con il governo francese, ma l'operato dei due fu talmente controverso che a Genova nacquero ben presto sospetti su possibili complotti inversi. E la prova fu certa e confermata quando poco dopo non solo il Guarco e il Montaldo non accettarono di fare ritorno nel capoluogo, ma anzi si fecero promotori di nuove rivolte in diverse parti della città. Per la paura scappò il governatore Pierre Fresnel, che s'imbarcò per raggiungere Savona e quindi Asti, lasciando dietro di sé una Genova senza governo, in preda ad una guerra tra fazioni guelfe e ghibelline e nel mezzo di una terribile pestilenza che causò, tra gli altri, la morte del cognato Antonio Montaldo e dell'acerrimo nemico Antoniotto
Gli scontri in città proseguiranno anche oltre il 28 luglio 1398, giorno in cui le due fazioni troveranno un'intesa e una tregua, e solamente con la nomina del nuovo governatore Collart de Colleville la situazione tornò lentamente alla normalità. Nonostante le premesse pacifiche, dal [[1400]] nuovi scontri con relative ripercussioni in città riprenderanno tra le famiglie Guarco-Montaldo e gli Adorno e l'incapacità del governatore di porre un rimedio alla soluzione porteranno i cittadini genovesi ad eleggere Battista Boccanegra (cognato del Guarco dopo lo sposalizio con Benedetta Boccanegra) in sostituzione del governatore francese, elezione popolare che però non venne riconosciuta dal re di Francia e che anzi ordinò al fuggito Collart de Codeville (riparato a Savona) di riprendere il controllo a Genova. Gli scontri tra famiglie coinvolsero pure la dominazione francese che dovette porre una forte resistenza armata presso il presidiato Castelletto, difesa che inevitabilmente portò alla discesa in campo di altre famiglie genovesi alleati della corona d'oltralpe quali i Fregoso, gli Adorno e pure dei Montaldo. L'accrescere del malcontento popolare e l'isolamento politico portarono il 21 marzo del 1400 alle dimissioni del governatore popolare Battista Boccanegra nonostante le insistenze del cognato e alleato Antonio Guarco. Al suo posto il popolo elesse il 26 marzo un altro esponente locale, Battista De Franchi Luxardo, ma pure quest'ultimo non riconosciuto ufficialmente dal re di Francia. Inizialmente Antonio Guarco trovò un seggio come consigliere anziano, ma fu una carica poco dopo estromessa dallo stesso governatore che instaurò in una Genova in preda a guerre di famiglie nobiliari un mandato rigidamente "del popolo".
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|periodo= 17 agosto [[1394]] - 3 settembre [[1394]]
|precedente=[[Nicolò Zoagli]]
|successivo=[[Antoniotto Adorno (1340-1398)|Antoniotto I Adorno]]
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{{Dogi di Genova}}
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