ʿAqīda: differenze tra le versioni

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I primi cinque sono basati su diverse citazioni del Corano:
:«''Chi non crede in Dio e nei Suoi angeli e le Sue scritture e nei Suoi messaggeri e nell'Ultimo Giorno, è in verità fuori strada''» {{Cita corano|4|136}}
 
<small>''[[Corano|Cor.]]'', IV:136</small>
:«''Chi è il nemico di Dio, dei Suoi Angeli, dei Suoi messaggeri, di Gabriele e di Michele! Poi, ecco! Dio è un nemico dei miscredenti''» {{Cita corano|2|98}}
 
<small>''Cor.'' II:98</small>
:«''... Giusto è colui che crede in Dio e nell'Ultimo Giorno e gli angeli e la Scrittura e dei profeti''» {{Cita corano|2|177}}
 
<small>''Cor.'' II:177</small>
:«''... I credenti hanno creduto in Dio e nei Suoi angeli e le sue scritture e nei Suoi messaggeri''» {{Cita corano|2|285}}
<small>''Cor.'' II:285</small>
 
Il sesto punto è entrato nel credo a causa della prima controversia teologica dell'Islam. Sebbene non collegato con i rapporti tra [[alidi]] e non alidi (più tardi [[sciiti]] e [[sunniti]]) circa la successione, la maggior parte degli sciiti [[duodecimani]] non indica il potere senza limiti di Dio (''qadar''), quanto piuttosto la sua giustizia infinita (''[[ʿadl]]'') come sesto punto della fede. Questo non significa né che i sunniti negano la sua giustizia né che gli sciiti negano il Suo potere, ma riflette semplicemente una differenza di accento.