Guglielmo II di Puglia: differenze tra le versioni

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|AnnoMorte = 1127
|Categorie = no
|FineIncipit = fu [[Elenco dei conti e duchi di Puglia e Calabria|Duca di Puglia e Calabria]] dal [[1111]] al [[1127]]. Figlio e successore di [[Ruggero Borsa]] e di Adela di Fiandra, ex [[Elenco di monarchi danesi|regina di Danimarca]] in quanto vedova di [[Canuto IV di Danimarca|Canuto IV]]. Fu anche fratellastro di [[Carlo I, conte di Fiandra]]
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==Biografia==
Figlio e successore di [[Ruggero Borsa]] e di Adela di Fiandra, ex [[Elenco di monarchi danesi|regina di Danimarca]] in quanto vedova di [[Canuto IV di Danimarca|Canuto IV]]. Fu anche fratellastro di [[Carlo I, conte di Fiandra]].
 
Oltre al titolo ducale di [[Puglia]] e [[Calabria]], Guglielmo ereditò dal padre anche lo stesso carattere debole e inetto: durante il suo regno, egli dimostrò infatti tutta la sua inabilità al governo, che mise in pericolo la stabilità dei domini peninsulari degli [[Altavilla (famiglia)|Altavilla]]. Ben presto venne in conflitto col cugino [[Ruggero II di Sicilia]], uno scontro risolto solo con l'intervento di [[papa Callisto II]], che nel [[1121]] riuscì a pacificare i due rivali. Guglielmo e Ruggero giunsero ad un accordo, in base al quale il conte di [[Sicilia]] procurò al cugino uno squadrone di cavalieri con cui reprimere la rivolta del barone Giordano di [[Ariano Irpino|Ariano]]. In cambio, Guglielmo abbandonò i propri possedimenti in Sicilia e Calabria. Nel 1125 ricevette dal [[papa Onorio II]] l'investitura del [[Elenco dei conti e duchi di Puglia e Calabria|Ducato di Puglia e Calabria]].
 
Nel [[1114]] aveva sposato [[Guaidalgrima]], una figlia del conte [[Roberto di Alife]], ma i due non ebbero figli. Alla sua morte, nel [[1127]], Guglielmo non aveva eredi legittimi e l'intero [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]] [[Normanni|normanno]] fu ereditato dal cugino Ruggero, futuroil Gran Conte [[SovraniRuggero I di Napoli e Sicilia|Ruggero]], futuro [[Re di Sicilia]].
 
Generalmente considerato una figura insignificante dagli storici moderni, Guglielmo fu molto rispettato dai propri contemporanei, fu popolare fra i suoi feudatari e lodato per la sua abilità militare.