3,7 cm PaK 36: differenze tra le versioni

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A quel punto giunse rapidamente l'esigenza di raddoppiare il calibro delle armi anticarro.
 
Nelle fasi finali della guerra venne ideata uno speciale proiettile che, avvitato sulla canna, e sparato da un proiettile a salve poteva causare danni devastanti.
Si trattava di un proiettile a carica cava composto da un fusto con fori di sfogo e dotato di alette metalliche che ne dovevano stabilizzare la traiettoria, dato che il proiettile non aveva rotazione, l' ogiva conteneva per l'appunto una testata a carica cava con spoletta ultrasensibile: il proiettile non era avvitato ma semplicemente infilato sulla volata del 3,7 cm. All'interno del proiettile vi era una barra cilindrica, solidale al proiettile, che finiva all'interno della canna ed era dotata di guarnizione per non disperdere la potenza della carica di lancio. Il peso del proiettile era di 8,5 kg e la velocità in volata era di 110 m al secondo. Il cannone anticarro da 3,7 cm rimase in servizio di prima linea, apparentemente più a lungo del previsto, ma in realtà ciò era giustificato dall'introduzione di un nuovo proiettile denominato 3,7 cm Pak Pzgr 40 che aumentava la propria capacità di penetrazione del 30 per cento.