Castello di Lombardia: differenze tra le versioni

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{{Infobox struttura militare
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Il '''Castello di Lombardia''', edificio simbolo della città di [[Enna]], è un imponente fortezza che si erge sul punto più elevato della città.
 
{{cn|Ritenuto da numerosi esperti il più imponente e antico [[castello]] della [[Sicilia]]}}, con i suoi 26.000 m² di [[superficie]] è uno dei castelli di epoca medievale più grandi d'Italia, assieme al [[castello di Brescia]] e al [[Fortezza svevo-angioina (Lucera)|castello di Lucera]]<ref>Ferdinando Maurici, ''Enna, Castello di Lombardia'', in “Castelli medievali di Sicilia”, Palermo 2001, pp. 193-196.</ref>. Il Castello di Lombardia deve il suo nome a una guarnigione di soldati [[Lombardi di Sicilia|lombardi]] posta a difesa dell'antica fortezza durante la dominazione normanna della Sicilia.
 
==Storia==
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Il '''Castello di Lombardia''' odierno affonda le sue radici in un maniero che i [[Sicani]], incalzati dall'avanzare dei [[Siculi]] oltre due millenni fa, eressero sulla parte più alta della montagna, 970 m circa s.l.m., su cui fondarono ''Henna''.
 
La [[fortezza]] consentì alla città, che nacque attorno ad essa, di assumere un ruolo di primo piano prima nel popolo sicano, un cui re visse tra le mura del maniero, e poi tra le ''[[poleispolis]]'' greche dell'Isola, divenendo un'ottima roccaforte militare tanto difficilmente espugnabile che i [[Roma antica|Romani]] dovettero passare dalla [[Fognatura|rete fognaria]] per conquistarla.
 
Sotto al Castello, esisteva già la ''Rocca di [[Cerere]]'', su cui sorgeva il tempio, descritto da [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]], che i Sicani avevano eretto per esprimere il culto della ''dea delle messi'', che da Henna si sarebbe poi diffuso in tutto l'impero romano. Il fatto che il Castello dominasse la Rocca, era un segno di protezione del potere militare sul culto di Cerere.
 
In seguito al declino dell'impero romano, furono gli arabi, intorno al [[X secolo]], a rifondare il maniero e a rivitalizzarlo, tanto da ridare a [[Enna|Castrogiovanni]] il suo ruolo peculiare di ''Urbs Inexpugnabilis''.
 
Nel [[1130]] il normanno [[Ruggero II di Sicilia]] fece restaurare l'antica fortezza sicana che con il passare del tempo divenne nota con il nome di ''Castello di Lombardia'' per la presenza nel vicino quartiere cittadino di una colonia [[Lombardi di Sicilia|lombarda]] formatasi con la conquista normanna dell'isola<ref>Franco Cardini (a cura di), ''L'Italia medievale'', Touring club italiano, Milano 2004, p. 312.</ref>. Erano lombardi anche i fanti messi a guardia della fortezza.
 
Un secolo dopo, l'architetto [[Riccardo da Lentini]] su incarico della corte degli [[Hohenstaufen|Svevi]] ristrutturò il Castello, innalzando 20 bellissime torri per rafforzare gli imponenti muraglioni stretti attorno agli atri residenziali, ove soggiornò [[Federico II di Svevia]] durante i periodi estivi.
 
In quegli anni, il Castello di Lombardia conobbe il culmine della sua importanza strategica; il castello, la cui fama si estese oltre i confini siciliani come di uno dei più inespugnabili d'[[Italia]], fu una roccaforte d'assoluta eccellenza in cui, per due volte, fu riunito il [[Parlamento]] del [[Storia della Sicilia sveva|Regno di Sicilia]].
 
L'avvento dei [[BorboniBorbone]], avversi a [[Enna]], e lo sviluppo dell'[[artiglieria]] portarono il Castello di Lombardia a un declino che lo vide trasformato in prigione da cui era impossibile evadere. Dal secolo scorso è divenuto, però, la maggiore attrazione turistica di [[Enna]] e il monumento medievale più importante della [[Provincia di Enna|provincia]].
 
Nel [[1923]] le antiche segrete del Castello, dove venivano rinchiusi i prigionieri, furono riconvertite in serbatoi di raccolta per la distribuzione dell'acqua corrente; attraverso l'[[acquedotto]] proveniente da Enna bassa, l'acqua viene pompata fino alle vasche del castello, punto più alto della città, e da lì parte la distribuzione, per pendenza, ai quartieri del centro storico. Le 4 vasche sono state ricavate da altrettante grandi sale con [[volta a botte]] scavate nella roccia, al di sotto del prato presente nel secondo cortile; l'accesso, riservato agli addetti ai lavori, avviene da una porticina situata lungo la muraglia meridionale del maniero.
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È anche detto ''piazzale delle vettovaglie'' a testimonianza del suo antico ruolo di punto militare strategico; il ''piazzale della Maddalena'' è il più vasto, e occupa il settore [[nord|settentrionale]] della Cittadella. Vi si immette attraverso l'imponente Porta della Catena.
 
Vi si trovano il punto d'informazione e assistenza e un ampio [[giardino]] all'inglese attrezzato per i pic nic all'ombra di [[pinopinus|pini]] secolari.
 
===Il Piazzale degli Armati===
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{{vedi anche|Torre Pisana (Enna)}}
La Torre Pisana è, fra le 6 torri sveve sopravvissute delle 20 della Cittadella, la più alta, bella e meglio conservata. Denominata dagli arabi ''Torre delle Aquile'' si erge dal lato del piazzale di San Nicola e risulta chiaramente visibile anche a distanza dal nord della [[Provincia di Enna|provincia]].
Probabilmente la maggiore attrazione del maniero la struttura massiccia viene ingentilita da una finissima [[merlo (architettura)|merlatura]] guelfa di restauro.
 
Alla Torre Pisana si accede da un ingresso moderno; all'interno, una scalinata in pietra conduce al primo livello sul quale si aprono panoramiche finestre e quindi al grande terrazzo i cui merli ricordano il suo strategico ruolo difensivo.
 
Dall'alto dei quasi mille metri s.l.m. la torre permette, nelle giornate più terse, di intravedere i profili delle [[Madonie]] e dei [[Nebrodi]], l'[[Etna (vulcano)|Etna]] ad oriente e il [[mar Ionio]]; dalla parte opposta le colline sino a [[Caltanissetta]] e, a sud, il [[Lago di Pergusa]] e il [[Canale di Sicilia]] sullo sfondo.
 
==Il ruolo del Castello nella vita di Enna==
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Dalla Torre Pisana e dal Castello ci si accorge visivamente che Enna è l'''Umbilicus Siciliae'' e probabilmente i Romani la soprannominarono così per la vastità dei paesaggi che abbracciano vaste parti dell'Isola.
 
Il Castello di Lombardia costituisce il simbolo architettonico della città ancor prima della Torre di Federico II, il suo monumento non religioso di maggiore importanza e uno dei più visitati dell'[[Hinterland|entroterra]] siciliano.
 
==L'illuminazione artistica==