Battaglia di Avarico: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Bot: fix overlinking (v. richiesta), replaced: Quote → Citazione (6) |
|||
Riga 36:
[[Vercingetorige]], dopo aver subito tanti insuccessi nel corso di questa campagna, e venuto a conoscenza dei piani del generale romano, decise di cambiare tattica. Propose all'assemblea riunita dei capi della Gallia di impedire ai Romani di approvvigionarsi, facendo "terra bruciata" ovunque Cesare e le sue legioni si fossero dirette.
{{
La sua strategia fu approvata all'unanimità dai capi tribali, con un'eccezione: i [[Biturigi]], infatti, pur dando alle fiamme 20 loro città in un sol giorno, si opposero che la loro città più ricca e meglio difesa, ''[[Bourges|Avaricum]]'', dovesse essere data anch'essa alle fiamme come le altre. Perché fosse risparmiata, fecero di tutto per convincere il comandante dei Galli che essa avrebbe potuto facilmente essere difesa, grazie al fatto di essere quasi completamente circondata da un'area paludosa e da un fiume, dove rimaneva scoperto solo un piccolo e stretto passaggio.<ref>Cesare, ''[[Commentarii de bello Gallico]]'', VII, 15.</ref>
Riga 56:
E mentre costruiva queste opere militari, sollecitò per i rifornimenti gli alleati galli degli [[Edui]] e dei [[Boi]]. L'[[esercito romano]] si trovava in gravi difficoltà negli approvvigionamenti di grano, per la povertà dei secondi e la cattiva volontà dei primi. Per diversi giorni, infatti, l'armata romana fu costretta a tollerare la fame, ma malgrado le legioni fossero allo stremo, i soldati romani resistettero, come Cesare ci racconta:
{{
Un agguato successivo, predisposto dallo stesso [[Vercingetorige]] fu sventato da [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]]. Il proconsole romano, una volta venuto a conoscenza che il comandante dei [[Galli]] aveva avvicinato il campo ad Avarico e che si era allontanato con l'intera cavalleria e la fanteria leggera, per tendere alle legioni un nuovo agguato mentre erano intente ad approvvigionarsi, decise di passare al contrattacco. Portate con sé alcune [[legione romana|legioni]] in piena notte, all'insaputa dei Galli, mosse verso il loro campo base, che si trovava in una posizione elevata, ma allo scoperto. I due eserciti si trovarono così a pochi metri l'uno di fronte all'altro. Cesare preferì, però, evitare di scatenare una nuova battaglia, considerando che i suoi legionari si trovavano ai piedi della collina, in una posizione poco favorevole per l'attacco, e fece ritorno al [[castrum|campo base]].<ref>Cesare, ''[[Commentarii de bello Gallico]]'', VII, 18-19.</ref>
{{
L'assedio procedeva non senza difficoltà come ci racconta lo stesso Cesare:
{{
Sebbene vi fossero questi continui impedimenti per l'[[esercito romano]], i [[legione romana|legionari]], pur ostacolati dal freddo e dalle frequenti piogge, riuscirono a superare tutte le difficoltà ed a costruire nei primi venticinque giorni di assedio, un terrapieno largo quasi 100 metri ed alto quasi 24 metri, di fronte alle due porte della cittadella. Cesare, era così riuscito a raggiungere il livello dei contrafforti, tanto da renderli inutili per la difesa degli assediati.
=== Seconda fase: l'ultimo attacco dei Galli ===
Alla terza vigilia (poco prima di mezzanotte) del venticinquesimo giorno di assedio (in pieno aprile), i [[Galli]] tentano un ultimo disperato attacco: {{
La battaglia infuriò per tutta la notte. Da una parte i [[Galli]] nel tentativo di dare a questo assedio un colpo definitivo per la sua cessazione, e credendo che la salvezza dell'intera [[Gallia]] si decidesse tutta in questo scontro finale; dall'altra i Romani, che dopo aver tanto lavorato a quelle opere di ingegneria militare, al freddo, sotto la pioggia, oltre a patire la fame, non potevano sopportare di veder svanire il lavoro ininterrotto di quasi un mese. Alla fine prevalse la ferrea disciplina dell'esercito romano ed i Galli furono nuovamente respinti all'interno della [[oppidum|città]].<ref>Cesare, ''[[Commentarii de bello Gallico]]'', VII, 25.</ref>
Riga 74:
=== Terza fase: l'assalto finale romano ===
[[File:AVARICUM Battaglia 52 aC png.png|thumb|upright=1.5|La mappa dell'assedio di Avarico del [[52 a.C.]]]]
I 10.000 guerrieri Galli, avendo tentato ogni possibile soluzione per liberarsi dell'assedio, decisero di abbandonare la città il giorno seguente, persuasi anche dalle esortazioni e dagli ordini di [[Vercingetorige]]. Ma gli abitanti della città di Avarico: {{
Il giorno seguente, Cesare fece avvicinare una [[torre d'assedio]] alle [[Murus gallicus|mura]] della [[oppidum|città]], e ripristinò le fortificazioni in parte distrutte dal precedente attacco nemico. L'assedio, iniziato ormai da 27 giorni, fu finalmente portato a termine quando, scoppiato un grande temporale, il proconsole romano ritenne fosse giunto il momento opportuno di attaccare, considerando sia la difficoltà dei nemici di appiccare nuovi fuochi al terrapieno sotto una pioggia battente, e sia la minor cura con cui il servizio di guardia delle mura sarebbe stato disposto rispetto ad altri momenti.
Riga 101:
=== Fonti secondarie ===
* {{Cita libro |autore= Renato Agazzi|titolo= Giulio Cesare stratega in Gallia|anno=2006|editore=Iuculano|città=Pavia|isbn=88-7072-742-4}}
* {{Cita libro|autore=M. Cary|coautori=H. H. Scullard|anno=1981|titolo=Storia di Roma, vol. II|editore=
* {{Cita libro|autore=[[Jérôme Carcopino]]|titolo=Giulio Cesare|altri = tradotto da Anna Rosso Cattabiani|editore=
* {{Cita libro|autore=M. Jehne|titolo=Giulio Cesare|altri = tradotto da Alessandro Cristofori|editore=il Mulino|anno=1999}}
* {{Cita libro|autore=E. Horst|titolo=Cesare|edizione italiana a cura di Augusto Guida|editore=
* {{Cita libro|autore=Luciano Canfora|wkautore = Luciano Canfora|titolo=Giulio Cesare. Il dittatore democratico|editore=Laterza|anno=1999|isbn=88-420-5739-8}}
* {{Cita libro|autore=L.A.Constans|titolo=Guide illustre des campagnes de Cesar|anno=1989|città=Parigi}}
Riga 112:
* {{Cita libro|autore=Andrea Frediani|titolo=Le grandi battaglie di Giulio Cesare|anno=2003|città=Roma|isbn=88-8289-941-1}}
* {{Cita libro|autore=[[Theodor Mommsen]]|titolo=Storia di Roma antica, vol. V/1|anno=1973|città=Firenze}}
* {{Cita libro|autore=Lawrende Keppie|titolo=The making of the roman army, cap. 3|anno=1998|città=
* {{Cita libro|autore=Adrian Keith Goldsworthy|titolo=The roman army at war - 100 BC/AD 200''|anno=1998|città=
* {{Cita libro|autore=Erik Abranson e Jean-Paul Colbus|titolo=La vita dei legionari ai tempi della guerra di Gallia|anno=1979|città=
* J.F.C. Fuller, ''Julius Caesar: Man, Soldier, and Tyrant'', Da Capo Press, 1991. ISBN 0-306-80422-0
* Adrian Goldsworthy, ''Roman Warfare'', Cassell 2002. ISBN 0-304-36265-4
|