Yamato Takeru: differenze tra le versioni

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I frammentari riferimenti storici che lo riguardano, mettono in dubbio la sua effettiva esistenza e ne fanno un personaggio leggendario, sebbene un principe pare esser realmente esistito con tale identità, durante quello che le antiche fonti giapponesi chiamano "[[Il periodo degli enigmi]]" nel [[IV secolo]] - [[ V secolo]] d.C.
 
Secondo tali fonti, fu il figlio dell'imperatore [[Keikō]], ed il padre dell'imperatore [[Chūai]].<ref name=nihongi>{{en}}Aston, William: ''Nihongi'', vol. 1 pagg. 188÷214</ref>
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Il violento temperamento del giovane Takeru lo portò ad uccidere il fratello per aver mancato di rispetto al padre. Questi, spaventato, lo allontanò dalla corte dandogli il pericoloso incarico di combattere contro un regno dei che si trovava nell'ovest di [[Honshū]], ed uno che si trovava in [[Kyūshū]]. Il clan dei Kumaso, che comandava in quest'ultimo regno, venne annientato da Takeru con uno stratagemma, si travestì da cameriera per infiltrarsi in un banchetto di corte ed uccidere i presenti. Con il grande stupore del padre, riuscì a sconfiggere tutti i potenti nemici, uno dei quali, ammirato dalle sue doti di guerriero, gli assegnò il nome Yamato Takeru.
 
L'imperatore non lo voleva a corte e, al ritorno dall'impresa, gli assegnò un altro duro incarico, sottomettere le popolazioni ribelli [[Emishi]],<ref name=nihongi/> storicamente collegate ai tuttora esistenti [[Ainu (popolazione)|Ainu]], che si erano sollevate nei territori ad est. Lungo il tragitto incontrò la zia Yamato, sacerdotessa del [[tempio di Ise]] che, mossa a compassione, gli consegnò la leggendaria spada [[Kusanagi-no-tsurugi]], appartenuta al [[Kami]] delle Tempeste [[Susanoo]], fratello della grande Dea del Sole [[Amaterasu]].<ref name=nihongi/> Dopo aver perso la moglie Ototachibanahime durante una tempesta, si scontrò a più riprese coi ribelli e riportò l'ordine nella provincia ottenendo nuovi successi.
[[File:Mount Ibuki top 2011-03-06.jpg|thumb|left|La statua sul monte Ibuki raffigurante Yamato Takeru]]
Sulla strada del ritorno, offese il Kami del [[monte Ibuki]], le cui maledizioni gli procurarono una grave malattia e la morte, che avvenne nell'antica [[Ise (provincia)|provincia di Ise]], l'odierna [[prefettura di Mie]], nel quarantatreesimo anno del regno di Keikō.<ref>Ponsonby-Fane, Richard. pag. 433</ref> Una statua che lo raffigura, a ricordo del funesto evento, è stata collocata sulla sommità del monte Ibuki.
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* {{en}}Morris, Ivan: ''The Nobility of Failure: Tragic Heroes in the History of Japan''. Secker & Warburg. Londra, 1975 (pag. 1-14, Capitolo 1 ''Yamato Takeru'')
* {{en}}Ponsonby-Fane, Richard Arthur Brabazon: [http://books.google.com/books?id=27i_PQAACAAJ&dq=studies+in+Shinto+and+shrines&hl=en&ei=ZxzoS7euNcL88Aank6HCBA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CDMQ6AEwAA ''Studies in Shinto and Shrines.''] Kyoto: Ponsonby Memorial Society. Kyoto, 1953
* {{en}}Aston, William George: [http://books.google.com/books?id=_oEfAAAAYAAJ&client=firefox-a ''Nihongi: Chronicles of Japan from the Earliest Times to A.D. 697.''] (traduzione inglese dei [[Nihongi]]) Kegan Paul, Trench, Trubner. Londra 1896
 
==Voci correlate==