Ottobuono de' Terzi: differenze tra le versioni

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Tra il [[1393]] e il [[1397]] combatté soprattutto nell'Italia centrale, dalle Marche dove lo si trova a [[Offida]] e alla difesa di [[Fermo]] da [[Antonio Aceti]], alla Toscana e all'Umbria. Nel pisano affianca [[Alberico da Barbiano]] e [[Giovanni da Barbiano]] contro Bernardo della Serra e nel contrastare i fiorentini.
Nel [[1397]], fallito un suo tentativo di avere [[San Miniato]] invade e devasta la Lucchesia e il contado fiorentino: compie razzie, incendia case e palazzi; uccide, fa prigionieri in previsione di riscatto. Fermato sul Serchio a San Quirico di Moriano, deve ritirarsi con Paolo [[Orsini]] e il Broglia. Ad agosto risale nel Mantovano e partecipa, come il padre [[Niccolò Terzi il Vecchio]], alla prima [[battaglia di Governolo (1397)|battaglia di Governolo]]. Ha con Frignano da [[Sessa]] il comando della quinta schiera forte di mille cavalieri. Scaraventato al suolo da un colpo di lancia del [[Conte da Carrara]], combatte a piedi con un'accetta, finché non è rimesso a cavallo dal Sessa, da Francesco Visconti e da Filippo da Pisa.
 
Nel maggio [[1398]] [[Gian Galeazzo Visconti]] rinnovò a Ottobuono la condotta. L'anno seguente, tornato in Toscana, a febbraio è con [[Facino Cane]] a [[Pisa]] a supporto della signoria di Gherardo d'Appiano, il fondatore della [[signoria di Piombino]]. Tre mesi dopo, a maggio, alleato a Fuzzolino Tedesco, [[Mostarda da Forlì]] e [[Astorre I Manfredi]] tornò nelle Marche al comando di 800 cavalieri e 1200 fanti inviati dai Bolognesi in appoggio a malatestiani e pontifici. A [[Cingoli]] contro la compagnia del Broglia e del Carrara viene sconfitto dopo nove ore di assalti.