Raimondo VI di Tolosa: differenze tra le versioni
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| legenda =Statua di Raimondo che annuncia ai cittadini la morte di [[Simone IV di Montfort|Simone di Montfort]]
| regno = [[1194]] - [[1222]]<ref>Dal [[1215]] al [[1218]] fu deposto a favore di [[Simone IV di Montfort|Simone di Montfort]]</ref>
| titolo2 =
| inizio regno2 = [[1194]]
| fine regno2 = [[1222]]
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Pierre de Castelnau fu assassinato<ref>Secondo il medievalista britannico del secolo scorso, professor [[Ernest Fraser Jacob]], fu una iniziativa di qualche subalterno di Raimondo VI (che non aveva perdonato a [[Pierre de Castelnau|Pietro di Castelnuovo]] l'umiliazione subita e, non lo nascondeva), che in questo modo pensava di liberare il conte dal suo nemico.</ref> all'alba del 14 gennaio [[1208]], e Raimondo VI, messo sotto accusa dalla Chiesa; inoltre venne scomunicato dal papa che sciolse anche i suoi vassalli dal giuramento di fedeltà<ref name=Jac/>. I sospetti caddero su Raimondo e Arnaldo Amalrico, che era stato nominato legato pontificio, in base ai sospetti accusò apertamente Raimondo VI<ref name=Jac/>. Il pretesto tanto atteso per scatenare la [[Crociata albigese|Crociata contro gli albigesi]] era stato trovato, e Innocenzo III emise il 10 marzo una [[Bolla pontificia|bolla]] infuocata che incitava a liberare il mezzogiorno francese dalla minaccia eretica. La crociata trovò una risposta positiva, soprattutto nella Francia del nord<ref name=Jac/>, ma il [[re di Francia]], [[Filippo II di Francia|Filippo Augusto]], a cui il [[papa Innocenzo III]], aveva chiesto di guidare la crociata, aveva rifiutato di impegnarsi, in quanto non intendeva interferire con nobili che non erano suoi vassalli<ref name=Powik>Frederik Maurice Powike, I regni di Filippo Augusto e Luigi VIII di Francia, pag. 800</ref>, anche se Raimondo gli aveva procurato dei guai. Solo se il conte di Tolosa fosse stato riconosciuto eretico, Filippo disse «Allora saprò come comportarmi»<ref name=Powik/>, ed infatti permise al figlio, [[Luigi VIII di Francia|Luigi]] di intervenire nella crociata solo dopo che il conte, Raimondo VI era stato riconosciuto colpevole dal concilio lateranense del [[1215]]<ref name=Ja>E. F. Jacob, ''Innocenzo III'', pag. 35</ref>. Comunque Filippo Augusto permise ai suoi vassalli di partecipare alla Crociata<ref name=Jac/>.
Il nuovo legato del papa Arnaldo Amalrico, nel giugno [[1209]], che guidava l'armata crociata, aveva radunato l'esercito crociato a [[Lione]] (quando, a luglio, l'esercito crociato si accampò di fronte a [[Carcassonne]], qualche fonte parla di circa 50.000 componenti)<ref name=J>E. F. Jacob, ''Innocenzo III'', pag. 33</ref>. Raimondo, in un primo tempo, di fronte alla minaccia, pensò di organizzare una coalizione in grado di combattere (secondo la ''Historia Albigensium di Petrus Vallis Caernaii'', si recò sia dall'imperatore, [[Ottone IV di Brunswick|Ottone IV]], che dal [[re di Francia]], [[Filippo II di Francia|Filippo Augusto]]<ref name=Albigensiu>{{la}} [http://www.documentacatholicaomnia.eu/02m/1209-1218,_Petrus_Vallis_Caernaii,_Historia_Albigensium_Et_Sacri_Belli_In_Eos_AD_1209,_MLT.pdf#ES Petrus Vallis Caernaii Historia Albigensium, Patrologia Latina Vol. 213, Chap. XXXIV, Col. 582]</ref>), ma poi preferì portare avanti la trattativa col papa, che aveva iniziato in precedenza, dicendosi disposto alla sottomissione ad un legato pontificio che non fosse Arnaldo<ref name=J/>. Allora Innocenzo III inviò un nuovo legato, il notaio pontificio Milone, che a [[Valence-d'Albigeois|Valence]] ottenne la promessa di obbedienza da parte del conte Raimondo
I crociati, dall'agosto [[1209]] erano guidati da [[Simone IV di Montfort|Simone di Montfort]], anche perché dopo il re di Francia, avevano declinato l'invito a guidare la crociata, anche il [[duca di Borgogna]] ([[Oddone III di Borgogna|Oddone III]]) ed i conti di [[Conti e duchi di Nevers|Nevers]] ([[Hervé IV di Donzy]]) e di [[Contea di Saint-Pol|Saint Pol]] (Gaucher III di Châtillon)<ref name=J/>. Tra il legato pontificio, Arnaldo e Simone l'accordo fu completo<ref name=J/>, il primo ambiva a diventare arcivescovo di [[Narbona]] e il secondo ambiva a ottenere titoli e proprietà.<br />Dopo la presa di Carcassonne (agosto [[1209]]), Raimondo aveva lasciato l'esercito crociato<ref name=JA>E. F. Jacob, ''Innocenzo III'', pag. 34</ref> e, nel settembre del [[1209]], secondo la ''Histoire Générale de Languedoc, avec des Notes Tome V'', Raimondo VI fece testamento, dove pensava oltre al figlio, [[Raimondo VII di Tolosa|Raimondo]], anche al fratello, Baldovino e alla moglie, [[Eleonora d'Aragona (1182-1226)|Eleonora]] e ai figli illegittimi<ref name=LA>{{fr}} [http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k298496c/f595.image#ES Histoire Générale de Languedoc, avec des Notes Tome V, cap- LIV, pagg. 571 - 573]</ref>.
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Raimondo ebbe tre figli da [[Giovanna d'Inghilterra]]:
* [[Raimondo VII di Tolosa|Raimondo VII]] ([[1197]]-[[1249]]), secondo gli ''Annales de Burton'', era il primogenito<ref name=Burton/>; divenne [[conte di Tolosa]] e [[marchese di Provenza]]
* Giovanna ([[1198]]-[[28
* un figlio maschio, che morì poco dopo la nascita, subito dopo essere stato battezzato<ref name=L/>.
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