Anarchismo insurrezionale: differenze tra le versioni

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[[File:Protest Ends Riots Begin WTO 1999 by J. Narrin.jpg|thumb|Anarco-insurrezionalisti agli [[scontri di Seattle per la conferenza OMC del 1999]]]]
[[File:Black Bloc Sommet des Ameriques Summit of the Americas Quebec 2001.jpg|thumb|[[Black bloc]] armati marciano a [[Québec (città)|Québec]] durante il Summit delle Americhe del [[2001]]]]
L''''anarchismo insurrezionalista''' ('''Anarcoanarco-insurrezionalismo''') è una teoria politico-rivoluzionaria che affonda le sue radici nell'anarchia. L'anarchismo insurrezionale è quindi un mezzo adoperato dagli anarchici per il raggiungimento dei propri specifici obiettivi, con atti di ribellione violenta, sia individuali sia collettivi.
 
== Definizione ==
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In [[Italia]], nel [[1874]] e nel [[1877]], gli anarchici, guidati soprattutto da [[Malatesta]] e [[Carlo Cafiero|Cafiero]], insorsero rispettivamente a [[Bologna]] e nel [[Gallo Matese|Matese]].
 
Accanto a questi tentativi insurrezionali, preparati e messi in atto da organizzazioni più o meno strutturate sul territorio, se ne verificarono altri di [[anarco-individualismo|stampo prettamente individualistico]], atti a minare il potere istituzionale e\o a diffondere l'anarchia (propaganda col fatto): in [[Russia]] la Narodnja Volja ("Partito della Volontàvolontà del Popolopopolo"), tra il [[1879]] e il [[1884]], organizzò una decina di attentati, uno dei quali, il 1º marzo [[1881]], colpì a morte lo Zar Alessandro II; in [[Francia]] [[Kropotkin]] ed altri anarchici (Felix Tressaud, Emilio Gautier ecc.) annunciarono la diffusione del pensiero anarchico mediante «la rivolta permanente mediante la parola, lo scritto, il pugnale, il fucile, la dinamite».
Tra il [[1892]] e il [[1894]], sempre in terra francese, si ebbe una serie di innumerevoli attentati [[individualismo|individualistici]] ([[Ravachol]], [[Auguste Vaillant]], [[Emile Henry]], [[Sante Caserio]] ecc.), che parevano caratterizzarsi come un'istintiva reazione al fallimento dell'[[anarchismo]] organizzato<ref>La natura di questi attentati fu notevolmente differente: per es. [[Ravachol]] si mosse in un ambito specificamente [[illegalismo|illegalista]], invece [[Sante Caserio]] colpì a morte il presidente Carnot, visto come simbolo del dominio e del potere repressivo</ref>; in [[Spagna]] si susseguirono una serie di frenetici avvenimenti: ad Alcoy insorsero gli operai anarchici ([[1873]]), nel [[1878]] Juan Oliva Moncasi cercò di uccidere il re Alfonso XII, nel [[1892]] i contadini andalusi insorsero violentemente, nel [[1896]] [[Michele Angiolillo]] colpì a morte il primo ministro Canovas; in [[Italia]] la «propaganda col fatto» fu attuata da diversi anarchici: [[Pietro Acciarito]], [[Giovanni Passannante]], [[Luigi Luccheni]] e [[Gaetano Bresci]].
 
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{{Citazione|Siamo rivoluzionari. Il mio scopo non è trovare lavoro alla gente, non me ne importa nulla. Io voglio lottare con chi cerca un lavoro perché lo voglio spingere a capire che è possibile, con certi mezzi, obbligare lo Stato a fare un passo indietro e continuare nell'attacco fino alla distruzione totale dello Stato (…) La nostra lotta armata si basa sui principi della semplicità, dell'azione diretta, della riproducibilità, della polverizzazione, della generalizzazione dell'attacco (...). In quanto anarchici, siamo per il massimo coinvolgimento possibile della gente nel processo di liberazione, che deve per forza essere fatto violento|[[Alfredo Maria Bonanno]]}}
 
Parte del [[Anarchismo|movimento anarchico]] non si riconosce in queste parole, tuttavia molte singole [[individualità]] e vari gruppi anarchici ne sono stati chiaramente influenzati. In particolare le recenti azioni della [[Federazione Anarchicaanarchica Informaleinformale]] appaiono fortemente legate alle sue teorie.
 
== Note ==