Prima battaglia dell'Isonzo: differenze tra le versioni

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|Parte_di=del [[Fronte italiano (prima guerra mondiale)|Fronte italiano]] della [[Prima guerra mondiale]]
|Data=23 giugno-7 luglio [[1915]]
|Luogo=Offensiva ad est dell'[[Isonzo]], e a nord-ovest dell'attuale Slovenia verso [[Monte_NeroMonte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]] e [[Trieste]]
|Esito=Offensiva [[Regno d'Italia (1861-1946)|italiana]] respinta
|Schieramento1={{ITA 1861-1946}}
|Schieramento2={{AUT-HUN}}
|Comandante1=[[Luigi Cadorna]] (Capo di Stato Maggiore)<br />[[Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta|Duca d'Aosta]]<br />[[Pietro Frugoni]]
|Comandante2=[[Franz Graf Conrad von Hötzendorf|Conrad von Hötzendorf]] (Capo di Stato Maggiore)<br />[[Svetozar Boroević von Bojna]]<br />[[Eugenio Ferdinando Pio d'Asburgo-Teschen]]
|Effettivi1=250.000 uomini circa
(II e III Armata)
|Effettivi2=115.000 uomini circa<ref>[http://isonzofront.altervista.org/1915.php :.IsonzoFront - 1916 le battaglie dell'Isonzo.:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=italicavirtus/>
|Perdite1=15.000 (2.000 morti circa) di cui 454 ufficiali
|Perdite2=10.400 (1.000 morti circa)<ref name=italicavirtus/><ref name=luoghistorici>[http://www.luoghistorici.com/battaglie/battaglie-moderne-700-800900/94-prima-battaglia-dellisonzo-friuli-venezia-giulia.html Prima battaglia dell'Isonzo (Friuli Venezia Giulia)<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref name=italicavirtus/>
|Note=
}}
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Al generale [[Svetozar Boroević von Bojna|Boroevic]] venne affidato il compito di resistere sul [[Carso]] e di tenere la città di [[Gorizia]]. Gli austriaci erano agevolati nel compito dalla ''fortezza naturale'' che offriva il territorio. La linea del ''basso'' [[Isonzo]] era assicurata dall'altipiano carsico, difeso alle estremità occidentali ed orientali rispettivamente dal [[Monte San Michele]] e dal [[Monte Hermada]].
 
Gorizia era difesa da linee di trincee che erano collegate con le quote di [[Monte Sabotino|Sabotino]]-[[Oslavia]]-[[Piedimonte del Calvario|Podgora]] trasformate in fortini quasi inespugnabili.<ref name=italicavirtus/> Le opere furono rafforzate da altri ordini di trincee che componevano la seconda e la terza linea. La seconda linea non era molto lontana dalla prima (circa 100 &nbsp;m); la terza linea (500 &nbsp;m) riusciva ad accogliere l'arrivo delle truppe di rincalzo che da lì dipartivano per le linee più avanzate.
 
Nel settore dell'alto Isonzo le difese erano formate da linee di trincee continue sui versanti aspri e difficili da scalare. Il settore meno fortificato della difesa austriaca era proprio il settore del Carso. I soldati italiani si trovarono di fronte ad opere non ancora complete data la natura del terreno e il poco tempo avuto a disposizione dai soldati austro-ungarici (una quindicina di giorni in tutto).
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L'avanzata divenne però molto difficile perché gli austro-ungarici dominavano le posizioni strategiche ed avevano molta più esperienza di guerra degli italiani.
Nei primi giorni di giugno, vennero occupate [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]] e [[Plava]], oltre l'Isonzo, e impedendo così al nemico di comunicare con il fondo valle. Vennero poi occupati [[Monfalcone]] e, il 16 giugno 1915, parte del [[Monte_NeroMonte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]].<ref name=homolaicus/> Gli italiani ottennero anche [[Tolmino]], le alture nelle vicinanze di [[Plezzo]] e il [[Monte Colovrat]].<ref name=luoghistorici/>
 
== Obiettivi della battaglia ==
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== Operazioni della II Armata ==
=== Le operazioni contro Tolmino ===
Ricevuti gli ordini la II Armata tentò di occupare [[Tolmino]], aggirando il nemico da nord avanzando dal [[Monte_NeroMonte Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]], la più importante posizione occupata dagli italiani durante lo sbalzo iniziale, impiegando il IV Corpo d'Armata in un attacco frontale.
 
L'attacco contro Tolmino iniziò però solamente nelle prime ore del 3 luglio, quando negli altri settori del fronte la lotta era già cominciata. Nel settore [[Saga (Plezzo)|Saga]]-Polounik-[[Passo della Moistrocca|Vrsic]] l'11º reggimento della Divisione bersaglieri occupò la stretta di Saga, il terreno tra Saga e [[Plezzo#Località|Log di Cezsoca]], [[Plezzo#Località|Serpenizza]], la cresta del Polounik e le falde occidentali del Vrsic.
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[[File:Schützengraben im Karst.jpg|thumb|Trincea austro-ungarica sull'[[Isonzo]]]]
=== L'attacco sul Carso del X e XI Corpo d'Armata ===
Alle ore 7:00 del 23 giugno la brigata ''Siena'' della 19ª Divisione (X Corpo) iniziò l'avanzata in direzione di [[Sagrado]], [[Polazzo]] e [[Fogliano Redipuglia]], dopo aver attraversato il canale ''Dottori'' su sei ponticelli gettati tra Fogliano Redipuglia. Mentre le colonne di destra e del centro giunsero senza difficoltà con la testa a Polazzo, la reazione nemica bloccò l'avanzata appena oltre Fogliano Redipuglia. Alcune fonti sostengono che gli austriaci avessero fatto tracimare il canale "Dottori", ma questo fatto non procurò un grave ritardo in quanto la conformazione del territorio agevolava lo scorrere dall'acqua verso il mare.
 
Più a nord, per facilitare la caduta di Sagrado, fu ordinato alla 21ª Divisione di passare l'[[Isonzo]] da destra. La brigata ''Pisa'' iniziò così, verso le 13:00, il passaggio del fiume a bordo di galleggianti, ma l'operazione fu sospesa dopo la reazione austriaca. Il tentativo fu ripreso alle 15:30 sino alle 22:30, quando fu sospesa per poter gettare un ponte in corrispondenza dell'isolotto a monte di Sagrado. Alle ore 3:00 del 24 giugno fu raggiunto l'isolotto, ma poiché il sole iniziava a salire e la realizzazione dell'altro tratto di ponte durante le ore diurne sarebbe stato impossibile, si decise di passare il resto del fiume con delle imbarcazioni, traghettando così 1º battaglione della ''Pisa'' sulla sponda sinistra del fiume. Alle 4:30 l'intero battaglione era riunito al di là del fiume.