Bertario di Montecassino: differenze tra le versioni

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San Bertario, nato in una famiglia nobile di probabile origine longobarda, in giovane età intraprese un pellegrinaggio all'[[abbazia di Montecassino]] nell'epoca in cui era abate Bassacio (dall'[[837]] al [[17 marzo]] [[856]]). Rimase impressionato osservando la vita austera di preghiera e lavoro dei monaci e decise di unirsi a loro. Il lavoro di Bertario nella vita monacale fu [[lavoro intellettuale]]. Nell’[[856]] divenne il diciannovesimo erede di [[San Benedetto da Norcia]] alla guida del monastero, succedendo allo stesso Bassacio del quale era stato un fedele discepolo.
 
QuelliQuegli anni erano particolarmente critici a causa delle incursioni [[Saraceni|saracene]]; questi infatti da circa dieci anni compivano scorribande nella [[Terra di San Benedetto]] intenzionati ad espandersi. Per motivi amministrativi e a causa delle scorrerie, l’abate Bertario fondò nuovamente la città ai piedi di Montecassino, distrutta secoli prima: nei pressi della Chiesa del Salvatore, ''curtis maior'' del territorio abbaziale, fondò [[Cassino|Eulogimenopoli]], la "Città di San Benedetto". Dopo anni di saccheggi, nel [[883]] i Saraceni distrussero la nuova città e l’Abbazia; fecero scempio di cose e di persone, fu martirizzato lo stesso abate Bertario e monaci dovettero abbandonare per lungo tempo Montecassino.
 
==Collegamenti esterni==