L'onorata famiglia - Uccidere è cosa nostra: differenze tra le versioni

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== Trama ==
Due boss mafiosi, Don Antonio Marchesi e Don Peppino Scalise, si contendono il campo della [[speculazione edilizia]] a [[Palermo]]. Il contrasto si conclude con la vittoria di Scalise, che fa uccidere il rivale. Al delitto, compiuto da due sicari di Don Peppino - Johnny De Salvo e Turi Nannisco - assiste il [[capomastro]], Orlando Federici, al servizio del boss Marchesi, assassinato anche lui qualche tempo dopo.
 
Incaricato delle indagini, il commissario La Manna tenta di indurre la vedova di Federici a testimoniare contro Don Scalise. Vi riesce soltanto quando i sicari del boss uccidono, mirando a lei, il suo figlioletto. Il processo, però, si conclude con l'assoluzione del mafioso e dei suoi sicari.
 
Deciso a non arrendersi, La Manna entra in contatto con un pregiudicato che, volendo vendicarsi di Don Peppino, promette al commissario, in cambio di un passaporto falso, importanti rivelazioni a carico del boss. L'uomo, però, viene ucciso prima di aver potuto mantenere la promessa. Il commissario, scampato a un attentato di Johnny e Turi, che vi lasciano invece la vita riuscirà finalmente, grazie a importanti documenti scovati in una cassetta di sicurezza del defunto Marchesi, ad arrestare don Scalise.
 
Mentre si appresta a salire su una camionetta della Polizia, però, il boss viene ucciso da un ignoto killer della mafia. La cosiddetta "onorata società" ha ancora una volta partita vinta.
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*[http://www.archiviodelcinemaitaliano.it/film2.php?codice=AG3538 Scheda su archiviodelcinemaitaliano.it]
*[http://www.anica.it/arc/1973/73ag3538.thtml Scheda su anica.it]
 
{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film drammatici]]