Heeresgruppe Süd: differenze tra le versioni

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== Il Fronte orientale ==
 
 
=== Operazione Barbarossa ===
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* [[11. Armee (Wehrmacht)|XI Armata]] ([[Eugen Ritter von Schobert|von Schobert]]).
A supporto del Gruppo d'armate Sud avrebbero operato anche la III (Dimitrescu) e la IV (Cuiperca) Armata rumene.
 
 
Mentre nella parte settentrionale e centrale del fronte i tedeschi realizzarono considerevoli (anche se non decisivi) passi in avanti, l'avanzata nel settore meridionale procedette in modo assai più lento.<br />
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=== L'offensiva si sposta a Sud ===
[[File:Bundesarchiv Bild 183-B24543, Hauptquartier Heeresgruppe Süd, Lagebesprechung.jpg|thumb|left|upright=1.4|[[Hitler]] in visita al quartier generale del Gruppo d'armate Sud nel giugno del 1942]]
Il fallimento dell'[[Operazione Tifone]], con la mancata conquista di [[Mosca (Russia)|Mosca]], e la controffensiva sovietica iniziata del dicembre [[1941]] portarono [[Hitler]] a ritenere che fosse necessario spostare il baricentro dell'offensiva tedesca verso sud. Questa decisione fu presa in palese contrasto con le indicazioni fino ad allora espresse dall'[[Oberkommando des Heeres|Alto comando tedesco]], che spingeva per riprendere l'offensiva contro [[Mosca (Russia)|Mosca]].<br />
A parere del [[Führer]], invece, la nuova priorità strategica era rappresentata dall'impossessarsi il prima possibile del petrolio del [[Caucaso]], per poter continuare senza difficoltà la guerra.<br />
Questo cambio di rotta sul piano strategico fu accompagnato dalla voglia di [[Hitler]] di cercare dei capri espiatori per il sostanziale fallimento degli obiettivi dell'[[Operazione Barbarossa]]: a pagarne le spese fu non solo il Comandante in capo dell'[[Heer (Wehrmacht)|esercito tedesco]], ma anche il comandante del Gruppo d'armate Sud [[Gerd von Rundstedt|von Rundstedt]]. Ormai i rapporti tra il [[Führer]] e il [[Feldmaresciallo]] si erano eccessivamente rovinati, soprattutto a causa del dissenso di quest'ultimo sulla condotta della guerra. Così, il 1 dicembre [[1941]], [[Hitler]] lo rimosse dal comando del gruppo d'armate, nominando in sua vece il [[Feldmaresciallo]] [[Walther von Reichenau]].<br />
Il comando di [[Walther von Reichenau|von Reichenau]], però, fu breve: la morte lo colse il 16 gennaio [[1942]]. Al suo posto fu nominato il [[Feldmaresciallo]] [[Fedor von Bock]], già comandante del [[Gruppo d'armate Centro]].<br />
 
 
Il 7 maggio [[1942]], seguendo le nuove indicazioni di [[Hitler]], il Gruppo d'armate Sud, cui nel frattempo era stata aggregata la II Armata di [[Maximilian von Weichs|von Weichs]], era pronto a riprendere la propria offensiva verso il [[Caucaso]]. Dopo aver fermato [[Seconda battaglia di Kharkov|l'offensiva sovietica verso Kharkov]] nel maggio del [[1942]], il 1 luglio le truppe di [[Erich von Manstein|von Manstein]] riuscirono a conquistare la fortezza di [[Sebastopoli]], mentre il 23 luglio il resto del Gruppo d'armate Sud riuscì a raggiungere le rive del [[Don (fiume russo)|Don]].<br />
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Il successo di Kharkov ridiede speranza e fiducia ai tedeschi che attaccarono nuovamente le difese russe il 4 luglio [[1943]] nel [[Battaglia di Kursk|saliente di Kursk]]. Si trattò della più grande battaglia di carri armati di tutto il secondo conflitto mondiale. Il Gruppo d'armate Sud, in particolare la IV Armata corazzata di Hoth, avrebbe dovuto svolgere il ruolo di braccio destro della tenaglia che avrebbe dovuto serrare i sovietici nell'area di [[Kursk]]; tuttavia l'eccessivo tempo perso nei preparativi dell'offensiva permise ai russi di prepararsi e di respingere l'attacco tedesco.<br />
Con il fallimento di quest'ultimo attacco, iniziò una generale controffensiva sovietica, che costrinse le forze tedesche a un vasto ripiegamento. Ancora una volta [[Erich von Manstein|von Manstein]] riuscì a evitare che il suo Gruppo d'armate Sud fosse sbaragliato completamente, riuscendo a ripiegare sulla linea difensiva del [[Dnepr]].
 
 
=== Verso la capitolazione ===
L'offensiva che i sovietici lanciarono in [[Ucraina]] nell'inverno del [[1944]] sbaragliò le difese del [[Gruppo d'armate Centro]] e del Gruppo d'armate Sud. Solo grazie a una brillante ma sanguinosa operazione di sfondamento la I Armata corazzata, circondata dalle forze dell'[[Armata rossa]] riuscì a sfuggire dalla sacca di Kamenets-Podolsky in cui era stata intrappolata: la maggior parte degli uomini venne tratta in salvo, ma molti mezzi preziosi furono abbandonati o distrutti.<br />
Sotto il peso della pressione sovietica, il fronte sud venne così nuovamente riorganizzato, allo scopo di porre ordine tra le truppe assai provate da lunghi anni di guerra. Il Gruppo d'armate Sud venne nuovamente diviso in due tronconi ([[Gruppo d'armate Nord Ucraina]] e [[Gruppo d'armate Sud Ucraina]]) al comando dei [[Feldmaresciallo|Feldmarescialli]] [[Walther Model]] e [[Ferdinand Schörner]]. [[Erich von Manstein]] fu così allontanato dal comando, anche lui a causa degli insanabili contrasti con [[Hitler]] sulla condotta della guerra.
 
 
=== La capitolazione ===
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== Fonti ==