Repubblica Popolare di Polonia: differenze tra le versioni

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La '''Repubblica Popolare di Polonia''' ([[lingua polacca|Polacco]]: ''Polska [[Rzeczpospolita (politica)|Rzeczpospolita]] Ludowa'', PRL) fu il nome ufficiale della [[Polonia]] dal [[1952]] al [[1989]], durante il governo del Partito Comunista, ufficialmente chiamato [[Partito Operaio Unificato Polacco]] (''Polska Zjednoczona Partia Robotnicza'', o PZPR). In realtà già dal [[1944]] i comunisti erano saliti al potere, ma la nuova denominazione fu ufficialmente adottata con l'entrata in vigore della costituzione del [[1952]].
 
Anche se la Repubblica Popolare Polacca era uno stato sovrano e indipendente, come definito dalla legge internazionale, i suoi capi erano nominati ([[Bolesław Bierut]]) o accettati (dal [[1956]]) dai leader [[Unione Sovietica|sovietici]]. Essi allinearono le loro politiche con quelle di [[Mosca (Russia)|Mosca]], rendendo la Repubblica, secondo l'interpretazione filo-occidentale, uno ''[[stato satellite]]'' subordinato all'[[Unione Sovietica]]. I sovietici ebbero molta influenza sugli affari interni ed esteri, e le forze dell'[[Armata Rossa]] stazionarono in Polonia (nel [[1945]] 500.000 unità, fino al [[1955]] da 120.000 a 200.000 unità, fino al [[1989]] da 60.000 a 80.000 soldati). Il Ministero per la Pubblica Sicurezza era responsabile davanti ai suoi "consiglieri" sovietici. I comunisti polacchi, responsabili solo davanti ai sovietici, avevano il totale controllo della nazione. L'opposizione fu perseguita e soppressa e, contrariamente agli accordi della [[Conferenza di Jalta]], non si tennero libere elezioni fino al [[1990]].
 
==Ordinamento politico==