Michele III: differenze tra le versioni

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A questo seguirono dure repressioni e deportazioni degli eretici [[Pauliciani]] dall'Anatolia alla Tracia e furono lanciate spedizioni, entro i confini, contro gli Slavi del Peloponneso.
 
Ai confini con gli Arabi i Bizantini furono sconfitti in [[Pamfilia]], a [[Creta]] e al confine con la Siria dagli [[Abassidi]], ma la flotta sconfisse gli Arabi nel nell'[[853]] e in successive operazioni nell'[[Egeo]] e di fronte alla [[Siria]]
 
Il fratello di Teodora, [[Bardas]] ([[816]] - [[866]]) guadagnò l'appoggio di Michele III e della corte, ottenne dall'imperatore la nomina a cesare nel novembre 855.
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[[File:Michael iii.jpg|upright=1.1|thumb|Michele III l'Ubriaco e membri della sua corte.]]
 
Michele nominò ''cesare'' Bardas e gli affidò il comando delle spedizioni militari contro gli [[Arabi]] e i Bulgari. Nello stesso 856 iniziarono le prime campagne contro gli Arabi in oriente, che furono ripetutamente sconfitti e nel nell'[[858]] persero quasi tutti i territori conquistati. Bardas non tradì le speranze di Michele anche nei confronti dei Bulgari, con i quali fu raggiunta una vantaggiosa alleanza; i due stati si impegnarono a non attaccarsi a vicenda. Il patriarca [[Fozio I di Costantinopoli|Fozio]] chiese il permesso di evangelizzare i Bulgari e Michele lo concesse, a patto che non si verificassero opposizioni tra la popolazione.
 
Nell'[[860]] Michele improvvisamente prese personalmente il comando dell'[[esercito]] e le campagne contro gli Arabi subirono un peggioramento: i bizantini nel nell'[[861]] sarebbero stati sconfitti se Michele non fosse riuscito a ritirarsi e a riordinare le sue fila. Anche in [[Sicilia]] gli Arabi sconfissero ripetutamente i Bizantini e riuscirono a espugnare numerose [[fortezza|fortezze]]. Nel complesso, però, l'impero si era notevolmente rafforzato per un miglioramento generale della situazione.
 
== Relazioni con la chiesa ==
[[File:ByzantineEmpire867AD3.PNG|upright=1.8|thumb|L'[[Impero bizantino]] alla morte di Michele III. (Nota: la cartina non mostra che [[Venezia]] e una parte dell'[[Istria]] appartenevano, almeno formalmente, all'[[Impero bizantino]]).]]
 
Michele non rinunciò al tradizionale "cesaropapismo" dei suoi predecessori e volle comandare la chiesa e il patriarca bizantino. Durante il suo regno avvenne uno scontro, rimasto famoso, con [[Papa Niccolò I]], scaturito dalla deposizione di Ignazio. [[Ignazio I di Costantinopoli|Ignazio]], patriarca dal dall'[[846]], accusò nel nell'[[858]] Bardas, zio di Michele, di [[incesto]] e gli impedì di entrare in chiesa durante un ricevimento, poiché Bardas e Michele non andavano mai in chiesa eccetto quando dovevano accogliere qualcuno.
 
Quando lo venne a sapere, Michele diventò furibondo chiedendosi come si fosse permesso il ''vile'' patriarca di agire in mancanza della sua approvazione. Fece quindi deporre senza processo Ignazio e lo sostituì con Fozio ([[820]] - [[897]]) che riteneva ligio alla sua volontà.
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[[File:MichaelIIIBeforeTheChurchStMamas.jpg|thumb|upright=1.4|Michele III davanti la chiesa di St. Mamas.]]
 
Nel Nell'[[866]] Michele dietro il suggerimento di [[Basilio I il Macedone|Basilio]] un [[palafreniere]] [[Macedonia (regione)|macedone]] entrato già da qualche anno nelle grazie dell'Imperatore che ne aveva fatto il suo consigliere reputandolo un amico fidate, fece assassinare zio Bardas per poi affidare il comando comando dell'esercito allo stesso Basilio.
 
Nel Nell'[[867]] Basilio ordì una congiura ai danni dell'imperatore. Il 25 settembre [[867]] Michele venne trucidato nel suo letto dai soldati comandati da Basilio, morì all'età di 27 anni, dopo 25 anni di regno.
 
Viene di solito descritto come un pessimo principe, ma il suo regno inaugurò un periodo di prosperità per l'impero bizantino.