Scudiero: differenze tra le versioni

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Aggiungo riferimento al termine cavallerizzo e citazione di Claudio Corte
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In [[Germania]] gli scudieri venivano spesso riuniti in [[squadrone|Squadroni]] e adoperati come [[cavalleria leggera]], a frotte, od a gruppi alla spicciolata, dopo il primo scontro dei cavalieri, e dopo il loro [[caracollo]]. Essi diedero origine ai [[raitri]].
 
La voce scudiero passò successivamente per ragioni araldiche ad indicare la carica di un gentiluomo di corte il quale aveva anche cura delle scuderie reali; viene anche indicato con il termine più proprio di cavallerizzo (francese ''[[:fr:Écuyer (cavalier)|écuyer]]'') e il suo ruolo è illustrato da [[Claudio Corte]] ne ''Il cavallarizzo''. Tale carica continua ad essere in vigore presso le corti attuali, dove oltre al Grande Scudiere vi sono quelli di sottordine.
 
== Bibliografia ==
* Cecchini, Ezio (1997), ''Tecnologie ed arte militare'', [Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico], Fusa, Roma.
* Corte, Claudio (1562), ''[[s:Il cavallarizzo|Il cavallarizzo]], Giordano Ziletti, Venezia.
* Maravigna, Pietro (1982), ''Storia dell'arte militare moderna'', [Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico], Fusa, Roma.
* Marselli, Nico (1986), ''La guerra e la sua storia'', [Stato Maggiore Esercito - Ufficio Storico], Stabilimento Grafico Militare, Gaeta.