Tutela del consumatore: differenze tra le versioni

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La '''tutela del [[consumatore]]''' o '''consumerismo''' si esplica attraverso l'insieme di disposizioni dell'ordinamento italiano e [[Comunità europea|comunitario]], volte a difendere i [[diritto|diritti]] e gli interessi del cittadino inteso come fruitore di beni materiali e di servizi per uso privato.
 
== Storia ==
== Storia della tutela del consumatore nel mondo occidentale ==
 
Fino al [[XIX secolo]], la maggior parte della popolazione destinava le proprie risorse quasi esclusivamente a generi di prima necessità e l'attenzione alla qualità era scarsa. Con il raggiungimento di un benessere più diffuso, si è affermata la figura del cittadino consumatore, cioè di un soggetto sociale che si fa portatore di bisogni e interessi che necessitano di una difesa in quanto acquista o utilizza beni materiali prodotti su larga scala, che giungono sul mercato attraverso una serie di figure intermedie, estranee alla produzione e senza possibilità di influire sulla qualità dei prodotti.
 
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Nello stesso periodo [[John Fitzgerald Kennedy|John F. Kennedy]] enunciò nel ''Bill of Rights'' i cinque diritti fondamentali del consumatore: alla salute, alla sicurezza, alla difesa economica, alla difesa legale, alla rappresentanza.
 
In [[Europa]], il diritto alla tutela del consumatore è stato riconosciuto intorno agli [[anni 1950|anni cinquanta]]: il [[Regno Unito]] e la [[Danimarca]] furono i primi due paesi in cui venne istituito un organismo di tutela. Ad essi fecero seguito [[Svezia]], [[Francia]] e [[Germania]], mentre l'[[Italia]] è stata ancora per molti anni carente sotto questo aspetto. La [[produzione paritaria]] tende a convergere con l'idea [[prosumerismo|prosumerista]] avanzata di consumatori attivi che dirigano la produzione.
 
== Nel mondo ==
La [[produzione paritaria]] tende a convergere con l'idea [[prosumerismo|prosumerista]] avanzata di consumatori attivi che dirigano la produzione.
=== Italia ===
In Italia sono sempre state valide alcuneAlcune norme del [[Codicecodice penale italiano|Codice penale]] che reprimono i comportamenti fraudolenti, messi in atto da produttori e commercianti, che risultino nocivi per gli interessi dell'acquirente. Tali norme tuttavia erano improntate al sistema di vendita tradizionale ottocentesco e consideravano solo l'ipotesi in cui il prodotto fosse privo di qualità essenziali o presentasse vizi occulti.
 
La legge 142 dell'8 giugno [[1990]] prevede il diritto delle associazioni dei cittadini di avere accesso alle strutture e agli atti amministrativi. La successiva legge 146 del 15 giugno 1990 stabilisce l’obbligo di ascoltare le organizzazioni dei consumatori e degli utenti durante gli [[sciopero|scioperi]]. La legge 287 del 10 ottobre 1990 dà alle associazioni dei consumatori la facoltà di denunciare alcune iniziative.
== La tutela del consumatore in Italia ==
 
Solo nel [[1998]], con la legge 281 del 30 luglio, a distanza di più di vent'anni l'ordinamento italiano recepisce i principi contenuti nelle normative comunitarie riconoscendo i diritti individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti e promuovendone la tutela anche in forma collettiva ed associativa. L'articolo 1 di questa legge afferma che sono ''«fondamentali i diritti: alla salute; alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi; ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità; all'educazione al consumo; alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi; alla promozione e allo sviluppo dell'associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti; all'erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza»''.
In Italia sono sempre state valide alcune norme del [[Codice penale italiano|Codice penale]] che reprimono i comportamenti fraudolenti, messi in atto da produttori e commercianti, che risultino nocivi per gli interessi dell'acquirente. Tali norme tuttavia erano improntate al sistema di vendita tradizionale ottocentesco e consideravano solo l'ipotesi in cui il prodotto fosse privo di qualità essenziali o presentasse vizi occulti.
 
A seguito di questa legge, sempre nel luglio 1998 si costituisce, presso il Ministero per le attività produttive, il [[CNCU]] (Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti), al quale fanno capo numerose associazioni di consumatori, quali: [[Acu]], [[Adiconsum]], [[Adoc]], [[Adusbef]], [[Altroconsumo]], [[Assoutenti]], [[Cittadinanzattiva]], [[Codacons]], [[Federconsumatori]], [[Unione Nazionale Consumatori]], [[Lega Consumatori]].
Tra gli interventi più diffusi che vedono impegnate le associazioni a favore degli utenti, vi sono: i contratti di vendita e le cosiddette [[clausole vessatorie]], il diritto alla salute e alla casa, la lotta all'inquinamento e la difesa dell'ambiente, i rincari ingiustificati dei prezzi, i disservizi nelle telecomunicazioni e nei trasporti (ferrovie, autostrade, aerei).
 
=== Unione Europea ===
Solo grazie alle direttive emanate dalla [[Comunità Europea]] a partire dal [[1973]] (anno in cui viene approvata la ''Carta europea di protezione dei Consumatori'') si affermano concetti importanti quali la responsabilità delle aziende per i danni provocati da prodotti difettosi, la pubblicità ingannevole, la tutela dei consumatori sulle indicazioni dei prezzi, delle garanzie al consumo e della sicurezza dei prodotti.
 
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* che possa pretendere il risarcimento di danni derivanti da un prodotto non rispondente alla pubblicità e alle informazioni fornitegli;
* che possa essere rappresentato, ascoltato ed eventualmente assistito legalmente attraverso organismi e associazioni aventi come scopo la tutela dei suoi diritti.
 
La legge 142 dell'8 giugno [[1990]] prevede il diritto delle associazioni dei cittadini di avere accesso alle strutture e agli atti amministrativi. La successiva legge 146 del 15 giugno 1990 stabilisce l’obbligo di ascoltare le organizzazioni dei consumatori e degli utenti durante gli [[sciopero|scioperi]].
 
La Legge 287 del 10 ottobre 1990 dà alle associazioni dei consumatori la facoltà di denunciare alcune iniziative.
 
Solo nel [[1998]], con la legge 281 del 30 luglio, a distanza di più di vent'anni l'ordinamento italiano recepisce i principi contenuti nelle normative comunitarie riconoscendo i diritti individuali e collettivi dei consumatori e degli utenti e promuovendone la tutela anche in forma collettiva ed associativa. L'articolo 1 di questa legge afferma che sono ''«fondamentali i diritti: alla salute; alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi; ad una adeguata informazione e ad una corretta pubblicità; all'educazione al consumo; alla correttezza, trasparenza ed equità nei rapporti contrattuali concernenti beni e servizi; alla promozione e allo sviluppo dell'associazionismo libero, volontario e democratico tra i consumatori e gli utenti; all'erogazione di servizi pubblici secondo standard di qualità e di efficienza»''.
 
A seguito di questa legge, sempre nel luglio 1998 si costituisce, presso il Ministero per le attività produttive, il [[CNCU]] (Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti), al quale fanno capo numerose associazioni di consumatori, quali: [[Acu]], [[Adiconsum]], [[Adoc]], [[Adusbef]], [[Altroconsumo]], [[Assoutenti]], [[Cittadinanzattiva]], [[Codacons]], [[Federconsumatori]], [[Unione Nazionale Consumatori]], [[Lega Consumatori]].
Tra gli interventi più diffusi che vedono impegnate le associazioni a favore degli utenti, vi sono: i contratti di vendita e le cosiddette [[clausole vessatorie]], il diritto alla salute e alla casa, la lotta all'inquinamento e la difesa dell'ambiente, i rincari ingiustificati dei prezzi, i disservizi nelle telecomunicazioni e nei trasporti (ferrovie, autostrade, aerei).
 
Nel [[2000]] il [[Parlamento Europeo]] ha stabilito l'obbligo per i rivenditori di prodotti alimentari di contrassegnare gli alimenti con un'etichetta che ne attesti la categoria qualitativa e l'origine di produzione.
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==Bibliografia==
Eric Cò, ''La tutela del consumatore. Una sfida impossibile?'', Italian University Press, Genova 2010.
 
== Voci correlate ==
* [[Consumatore]]
 
{{Portale|diritto}}
 
[[Categoria:Diritto civile]]
[[Categoria:Sociologia politica]]