Jânio Quadros: differenze tra le versioni

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|nome = Jânio da Silva Quadros
|immagine = Janio1.jpg
|carica = Sindaco di [[San Paolo (cittàBrasile)|San Paolo]]
|primoministro =
|mandatoinizio = 8 aprile [[1953]]
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|predecessore3 = [[Juscelino Kubitschek]]
|successore3 = [[Pascoal Ranieri Mazzilli]]
|carica4 = Sindaco di [[San Paolo (cittàBrasile)|San Paolo]]
|primoministro4 =
|mandatoinizio4 = 1 gennaio [[1986]]
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|AnnoNascita = 1917
|LuogoMorte = San Paolo
|LuogoMorteLink = San Paolo (cittàBrasile)
|GiornoMeseMorte = 16 febbraio
|AnnoMorte = 1992
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Ex-sindaco e governatore del [[San Paolo (stato)|São Paulo]], fu eletto presidente della Repubblica con l’appoggio dell’Unione Democratica Nazionale.
 
Cercò l’appoggio dei progressisti: si avvicinò all’[[Unione Sovietica]], rifiutò il blocco di [[Cuba]] decretato dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e decorò il rivoluzionario argentino Ernesto [[Che Guevara]] (decorazione regolarmente approvata dal Congresso<ref name="almanaque.folha.uol.com.br">[http://almanaque.folha.uol.com.br/brasil_20ago1961.htm Jânio condecora Guevara.'' Folha de S.Paulo, 20 de agosto de 1961]</ref>). Abbandonato dai partiti moderati e conservatori, delusi dalla sua condotta, attaccato dal giornalista Carlos Lacerda e osteggiato anche dal Congresso Nazionale (dove non disponeva di una maggioranza solida), si dimise il 25 agosto [[1961]]<ref>Andrade, Auro Moura: Um Congresso contra o arbítrio: Diários e memória. Rio de Janeiro: Nova Fronteira, 1985.</ref>, scaricando la responsabilità della crisi economica sul Congresso e lasciando una lettera-testamento in cui denunciava l’esistenza di ''forze occulte terribili'' a lui ostili.
 
Hélio Silva, nel suo libro ''A Renúncia'', sostiene che:
{{quotecitazione|Jânio portava con sé e col suo messaggio, qualcosa che doveva realizzarsi. E che andava oltre, per quanto andò oltre, alla sua capacità di realizzazione... Tutta una serie di valori e una commistione di interessi si sommavano e si alleavano contro le sue iniziative, e nelle resistenze a cui andò contro. Analizzata, la rinuncia non ha spiegazioni, o meglio, nessuna delle spiegazioni che furono date la porta a compimento.<ref>Hélio Silva e Maria Cecilia Ribas Carneiro ''A Renúncia 1961''. São Paulo: Editora Três, 1975</ref>}}
 
Il vicepresidente [[João Goulart]] (in viaggio ufficiale in [[Cina]]) non gli subentrò subito in carica per il veto dei ministri militari (il generale Odílio Denis, l’ammiraglio Sílvio Heck e il brigadiere Grüm Moss), perciò il 26 agosto fu nominato presidente della Repubblica il presidente della Camera dei deputati, [[Pascoal Ranieri Mazzilli]].
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== Altre immagini ==
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Image:Janio Quadros y el Che.jpg|Quadros e [[Che Guevara]], [[19 agosto]] [[1961]]<ref>[http:// name="almanaque.folha.uol.com.br"/brasil_20ago1961.htm Jânio condecora Guevara.'' Folha de S.Paulo, 20 de agosto de 1961]</ref>
Image:Janio Cuadros y Arturo Frondizi.jpg|Quadros e il presidente dell'[[Argentina]] [[Arturo Frondizi]]
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{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = Sindaco di [[San Paolo (cittàBrasile)|São Paulo]]
|immagine = Brasão da cidade de São Paulo.svg
|periodo = 8 aprile [[1953]] - 31 gennaio [[1955]]
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{{Box successione
|tipologia = incarico governativo
|carica = Sindaco di [[San Paolo (cittàBrasile)|São Paulo]]
|immagine = Brasão da cidade de São Paulo.svg
|periodo = 1 gennaio [[1986]] - 1 gennaio [[1989]]