Pietro Testa: differenze tra le versioni

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I suoi primi dipinti e le contemporanee incisioni risultano influenzati da [[Pietro da Cortona]]; sono esempi di questo periodo il ''Paesaggio con satiri'', ora a [[Roma]] alla [[Galleria Corsini]], e il ''Paesaggio idilliaco'', a [[Roma]] alla [[Galleria Doria Pamphilj]]. Nello stesso periodo per il marchese [[Giustiniani]] eseguì un ''Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia'' e ''Rachele nasconde gli idolo di Labano'', opere entrambe conservate nel [[castello di Sans-Souci]] di [[Potsdam]].
 
Verso il [[1633]] dipinse una ''Madonna di Loreto'' per la [[chiesa di San Rocco (Fermo)|chiesa di San Rocco]] a [[Fermo]], con rimembranze della produzione del [[Guercino]] ed un sorprendente paesaggio naturalista; allo stesso periodo appartengono il ''Martirio di Santo Stefano'', alla [[Burghley House]], e ''Amor vincit omnia'', ora nel [[Cleveland Museum of Art|Museum of Art]] di [[Cleveland]]. Uno dei più importanti lavori di Pietro Testa è la ''Strage degli innocenti'', ora alla [[Galleria Spada]] di Roma ed eseguito tra il [[1635]] ed il [[1637]]: il soggetto è trattato su un registro fantastico e al tempo stesso drammatico. Altre due opere, il ''Supplizio di [[Prometeo]]'' ed il 'Supplizio di [[Issione]]'', sempre realizzati nel [[1637]] ed ora in una collezione privata,
 
Pietro Testa morì tragicamente a Roma nel [[1650]] per annegamento nel [[Tevere]]; si trattò probabilmente di suicidio, spiegabile con molte ragioni: incomprensione dei critici e dei committenti, decorazione interrotta nell'abside della [[chiesa di San Martino ai Monti]], distruzione degli affreschi da lu dipinti tra il [[1642]] ed il [[1644]] nella cappella di San Lamberto in [[Santa Maria dell'Anima]], sostituiti più tardi da altri di [[Jan Miel]].